Saldi addio, lo sconto non ha stagione

Ieri le promozioni di dicembre, oggi i ribassi post-natalizi, il 2 le svendite



TRENTO. Dire che sono partiti i "saldi camuffati", come sempre accade nella "zona grigia" tra Natale e i primi di gennaio, sarebbe abusare di un luogo comune. La verità è che i saldi non esistono più: estinti, sepolti dalla legge Olivi, superati dalle esigenze dei consumatori, che i negozianti fanno di tutto per assecondare. Perché stare con le mani in mano per una settimana, dietro al bancone di un negozio deserto, quando si può iniziare subito a cambiare i cartellini dei prezzi e vedere i clienti arrivare a frotte? La gran parte dei titolari lo ha fatto e poco importa se il saldo è "ufficiale" (con la scritta in vetrina) o solo uno sconto praticato all'interno. Molti avevano addirittura esordito in dicembre. Tanto che ora il vantaggio per chi compra si è ristretto.

La Prealpina esibisce una scritta adesiva gigante "30 x 30%" sul fronte di via San Pietro. Dietro vedi carrelli pieni di capi invernali scontati. «Iniziamo ufficialmente il 2 gennaio - dice il responsabile, Alessandro Bisesti - ma i ribassi ci sono già dai primi di dicembre». Chi è passato alla vigilia di Natale ha anche scoperto uno spettacolare 30% su tutto: una pacchia per i ritardatari del regalo, un po' meno per chi aveva acquistato prima. «E' stata una stagione molto dura - continua Bisesti - perché è mancato l'autunno, con i suoi capi stagionali, e in più c'è stata l'aggravante delle chiusure di alcuni negozi, come Oberrauch Zitt e Upim, che hanno liquidato tutto. Abbiamo dovuto reagire come potevamo e sotto Natale qualche promozione l'abbiamo fatta, per movimentare le vendite». Il risultato è una contrazione dello sconto. «Se normalmente il gap tra dicembre e gennaio era del 30%, adesso è del 20%. Ma abbiamo anche capi spalla al 50 o al 60%: non li comprava nessuno perché mancava il freddo. Ora speriamo nella neve annunciata per il 2 gennaio». Serve un esempio? Eccolo qua: giaccone da 229 euro scontato a 99, ma è l'ultima taglia: 48.

Passiamo da largo Carducci: Oberrauch Zitt ha ancora le vetrine tappezzate da una striscia obliqua per pubblicizzare gli "ultimi giorni", ma è veramente finita: tutto chiuso. In via Oriola, il colosso Benetton è ancora semideserto perché - ci informano - i saldi partono il 2. Situazione analoga da Sisley, dove c'è solo qualche capo di stock a 5, 10 e 15 euro.

In via Malpaga, ci si riposa dopo l'orgia dei regali prenatalizia anche da Raccolta Differenziata. «Continuiamo con la nostra vendita promozionale, partita a inizio di dicembre, con sconti dal 10 al 30%», dicono Luigi e Teresa Andreis. «Abbiamo lavorato bene per tutto il mese nonostante la crisi. I saldi "reali" li faremo a metà febbraio, con il 50% su quello che è davvero avanzato».

E' partito il 27, invece, Andrea Brocoli di Dag, in via Diaz. «Per una motivazione etica: i clienti abituali e anche quelli che tornano per i cambi trovano già gli sconti, senza aspettare il 2». C'è il 20% su tutto, tranne Moncler, sempre ambito. «L'ideale sarebbe partire tutti con la stessa data, magari con un evento come fanno a Bolzano, ma non si riesce...».

In via Manci, Chicco espone un maxicartellone usando la parola fatidica - "saldi" - e le percentuali (30% e 50%). «In dicembre ci sono state delle vendite promozionali del 30% - precisa Alessandra, la responsabile - ma solo su alcuni articoli e per i possessori di tessere». Il vicino Jack Wolfskin si attiene alla data ufficiale del 2 gennaio: «Ma facciamo già il 20% sui prodotti che lunedì andranno in saldo fino al 50-60%», dice Anna Caravaggio, store manager. Demattè invece ha iniziato da un giorno, in anticipo rispetto all'anno scorso. «E' bastata un piccolo adesivo in vetrina per fare il pieno», dicono Cinzia Tamanini e Silvio Demattè, i titolari. «Stamattina eravamo disperati, tanta era la gente». Si va dal 20% sui capi continuativi al 60% su quelli più stagionali e meno assortiti. «Aspettare il 2 gennaio? Sarebbe stata una settimana buttata».













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