Sait, firmato l’accordo per sistemare 20 licenziati
Saranno ricollocati nell’ambito della Cooperazione entro la fine della Naspi Intanto una decina degli 80 lavoratori mandati a casa ha deciso di impugnare
TRENTO. Una speranza per i licenziati del Sait. Una speranza solo per pochi, però. Per venti delle 80 persone che hanno perso il lavoro. E’ già qualcosa, ma non abbastanza. Un qualcosa che è stato possibile raggiungere ieri con la firma del protocollo di intesa tra sindacati e cooperazione ieri mattina all’assessorato al lavoro della Provincia. Il protocollo prevede la ricollocazione di venti licenziati nelle cooperative della Federazione entro la fine della Naspi, ovvero la disoccupazione che dura due anni. L’accordo prevede anche che le cooperative che assumono un licenziato Sait avranno un contributo di 4 mila euro in due anni. Ogni singolo licenziato, poi, in base all’accordo già firmato dai sindacati avrà 16 mila euro lordi, oltre a corsi di formazione e sostegno. Una buonuscita che, però, non spetta a chi non firma l’accordo. A ieri sera i lavoratori che avevano deciso di non firmare di impugnare il licenziamento davanti al giudice erano una decina. Per loro ci sarà solo la Naspi, mentre le cose previste dall’accordo non saranno riconosciute. Quindi neanche la possibilità di essere riassorbiti all’interno della cooperazione. I singoli lavoratori finiranno oggi i colloqui personali al Servizio lavoro della Provincia. Quindi solo stasera si potrà sapere il numero preciso di chi avrà impugnato.
Quello che si sa è che ieri i sindacati, tranne la Filcams che non era presente perché impegnata proprio al Servizio lavoro nell’assistere i propri iscritti, hanno firmato il protocollo di intesa per la riassunzione di venti licenziati. I sindacati salutano con una nota unitaria dei tre segretari di Cgil, Cisl e Uil Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti la firma del protocollo. Però sono i primi a sottolineare che si tratta solo di un punto di partenza e che l’obiettivo è quello di ricollocare tutti i licenziati.
« Con il protocollo la Federazione della Cooperazione si impegna alla ricollocazione stabile e a tempo indeterminato di almeno venti degli ottanta esuberi, ma è chiaro che l'obiettivo deve essere la possibilità di un rimpiego per tutti i licenziati, sotto la regia di Agenzia del Lavoro. Per quanto ci riguarda nessuno degli ex dipendenti Sait deve essere lasciato solo».
Cgil Cisl Uil del Trentino sottolineano anche l'importanza di essere arrivati a questo passaggio in tempi giusti «per prendere in carico subito i lavoratori che restano disoccupati».
Ribadiscono, dunque il ruolo centrale svolto da Agenzia del Lavoro. «Proprio perché l'obiettivo deve essere la rioccupazione di tutti – proseguono – l'analisi dei profili dei disoccupati, la formazione, la riqualificazione professionale e il bilancio delle competenze, condotti all'interno di questo protocollo, avranno un ruolo di grande importanza per favorire i processi di reingresso sul mercato del lavoro. Agenzia per il Lavoro svolgerà dunque un compito fondamentale a cui si aggiunge, è evidente, anche l'impegno della Federazione della Cooperazione per favorire la rioccupazione all'interno del mondo cooperativo trentino».
L’assessore provinciale al lavoro Alessandro Olivi assicura la il sostegno della Provincia: «In Trentino esistono politiche che ci consentono di affrontare questi temi come sistema collettivo, che si pone il problema di seguire il loro destino non lasciandole sole. La Provincia, attraverso Agenzia del Lavoro, coordinerà il percorso di attuazione delle misure previste nell’accordo». (u.c.)