Sacco-San Giorgio, la Circoscrizione "fantasma"
C'è il rischio del commissariamento. La presidente Francesconi: «Irresponsabili i sette consiglieri assenti a oltranza In questo modo non è possibile nemmeno la surroga dovuta per Cavagna»
ROVERETO. La Sacco San Giorgio è giunta a un bivio. O si ricucisce lo strappo con i sette dissidenti oppure si corre il serio rischio di un commissariamento. Lunedì, per la seconda volta da quando è stata votata (e respinta) la mozione di sfiducia alla presidentessa Bianca Francesconi, la circoscrizione non si è svolta. Il motivo è sempre il medesimo: mancanza del numero legale dei componenti dovute alle assenze strategiche di chi ha firmato la mozione contro la Francesconi. L'ultima volta la seduta si era svolta, seppur con il numero minimo, otto, di consiglieri. La mancanza dei consiglieri avversi alla presidentessa rende di fatto molto fragile il consiglio, in quanto basta che uno dei consiglieri pro Francesconi non si presenti che il consiglio non possa svolgersi. Lunedì scorso le dimissioni improvvise e non motivate del consigliere Ivan Cavagna (Upt) hanno fatto nuovamente precipitare le cose: per ratificare le sue dimissioni e poterlo sostituire con un nuovo consigliere era necessaria la presenza della maggioranza dei componenti, almeno otto. Ma senza Cavagna e con il gruppo dei contestatori nella sala della Torre Civica erano in sette. Risultato, serata rinviata.
La nuova assenza dei sette dissidenti ha però aggravato ulteriormente la situazione: la sostituzione del consigliere è uno degli atti dovuti, se le cose non dovessero cambiare la circoscrizione potrebbe addirittura chiudere. «Assenza irresponsabile - ha tuonato la presidentessa Francesconi -. Con questo comportamento i sette consiglieri ci mettono nelle condizioni di non poter lavorare e non certo per colpa della presidentessa che non si dimette. Vorrei ricordare loro che la mozione di sfiducia nei miei confronti non è passata e che all'ordine del giorno c'erano 4 richieste di contributo da altrettante associazioni del territorio. Contributi che rimarranno bloccati perché la seduta non si è svolta. Penso che il comportamento degli assenti sia irresponsabile nei confronti delle associazioni e dei molti cittadini che alle associazioni dedicano il proprio tempo libero» Il mancato consiglio, con i dissidenti ancora sull'aventino, apre a due scenari possibili. Nella prima ipotesi la circoscrizione verrebbe commissariata solo per la sostituzione del consigliere Cavagna da parte del sindaco e poi riprenderebbe normalmente le operazioni in attesa del rientro dei sette separatisti. La seconda ipotesi, meno probabile, è lo scioglimento del consiglio da parte del sindaco e la nomina da parte dell'assessore competente (in questo caso Manfredi) di un commissario che prenderebbe in mano la situazione con tutti i 15 consiglieri che finirebbero per andare a casa. Soluzione che non converrebbe nemmeno ai sette contestatori.
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