S.Chiara, fratelli Dorigatti verso l’addio dopo 20 anni
Alido e Paolo, titolari della New Service, sono gli storici gestori delle maschere Al terzo posto dopo l’apertura delle buste: «Ma non tutto è ancora deciso»
TRENTO. Siamo abituati a vederli all'ingresso dell'auditorium Santa Chiara e del Teatro Sociale, lo sguardo vigile sotto gli occhialetti per scrutare chi va e chi viene, mentre una schiera di “maschere” si muove silenziosa dietro la loro impercettibile regia. Oggi, dopo più di vent'anni di onorato servizio, Alido Dorigatti e il fratello Paolo, cotitolari dell’agenzia New Service Snc che si occupa dei servizi di sala per conto del Centro Santa Chiara, sulla porta ci sono ancora, ma con un piede già fuori. Pronti ad uscirne, dopo aver fatto entrare centinaia di migliaia di persone.
L'ufficialità ancora non c'è, ma dopo l'apertura delle buste per l'eventuale rinnovo del contratto, avvenuta il 16 maggio, i fratelli Dorigatti si sono piazzati al terzo posto su tre candidati. Attuale prima classificata è la friulana Euro & Promos Group, una multiservizi che opera a livello nazionale anche nella pulizia di uffici (tra i clienti il Comune di Trento), nella logistica, nella lavanderia e manutenzioni, seguita dalla Cooperativa servizi urbani di Bolzano, che nel capoluogo altoatesino coordina e gestisce il servizio di accoglienza del pubblico al Teatro Comunale, all'Auditorium Haydn, al Comunale di Gries e al Teatro Cristallo, oltre che alla Fiera di Bolzano.
L'appalto europeo a base di gara è stabilito in 327.600 euro e il contratto avrà una durata di 2 anni, rinnovabile per altrettanti. Le prestazioni consistono nel coordinamento delle maschere e vigilanza delle sale (dal regolare afflusso del pubblico al rispetto delle regole come il divieto di fumo), nella gestione del guardaroba, nel servizio cassa e di custodia. I luoghi dove vengono svolti i servizi sono l’Auditorium del Centro servizi culturali Santa Chiara (838 posti), il Teatro Sociale (817), il Cuminetti (253), il giardino (fino a 250), altre sale (capienza massima di 150 persone) e lo spazio archeologico del Sass.
«L'aggiudicazione definitiva non è stata ancora fatta», dice il direttore del Santa Chiara Francesco Nardelli. Specificando che prima vanno chiariti alcuni aspetti riguardanti l’offerta della ditta vincitrice. «Siamo in fase di verifica della documentazione. Stanti i criteri previsti dal codice degli appalti, l'offerta è potenzialmente anomala, ragione per cui si effettua, per l’appunto, la verifica dei dati: si tratta di un atto dovuto, finalizzato a capire se l'offerente è in grado di dare quello che promette. Se si riscontrasse un'effettiva anomalia si potrebbe escludere la prima società e assegnare l’appalto alla seconda, per la quale vale comunque la stessa procedura». I criteri considerati sono quelli della offerta economicamente più vantaggiosa: il punteggio complessivo è il risultato della somma dei punti risultanti da un'offerta tecnica e da una economica. «La settimana prossima - annuncia il direttore Nardelli - potrebbe esserci l'aggiudicazione definitiva. Poi decorreranno i 30 giorni per presentare eventuale ricorso motivato sulla base degli atti di gara».
Alido Dorigatti - che per molti studenti trentini desiderosi di guadagnare qualche soldino è stato il primo datore di lavoro - conferma che quanto emerso dall'apertura delle buste è stato comunicato solo ai concorrenti e non vi quindi un risultato definitivo. «Al Santa Chiara? Siamo qui da più di vent'anni, ormai. Per l’appalto stiamo a vedere come evolverà la situazione, non abbiamo ancora perso le speranze. Vogliamo capire che spiragli ci sono prima di muoverci in modo più determinato. Comunque sia, ci stiamo guardando intorno: lavoriamo anche con Rovereto, al Comune e al Melotti».
Per la prima volta l'appalto è stato fatto secondo normative europee e questo rende la procedura più complessa. Visto che di teatro si tratta, vien da dire che il colpo di scena c’è stato, ma per sapere come finirà la vicenda bisognerà attendere che cali il sipario.
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