Ruspe in azione, addio alla ex Cofler
Sull’area sorgeranno tre palazzine con appartamenti e la nuova residenza per anziani oltre ad un centro servizi
ROVERETO. Qualcuno, forse con un azzardo, l’ha paragonato a “Ground Zero”, il cratere prodotto dal crollo delle Torri gemelle dopo l’attacco dell’11 settembre del 2001. Ma se non proprio di cratere, in via Ronchi si vedono montagne di macerie, quelle lasciate dal lavoro delle enormi ruspe che stanno demolendo mattone dopo mattone l’ex stabilimento Cofler. Un pezzo di città che ne se va, una fabbrica che per oltre un secolo ha dato lavoro a centinaia di roveretani, un’enorme area, quella tra via Ronchi e via Maioliche, che verrà completamente trasformata: lì nascerà la nuova residenza per anziani, lì sorgeranno tre palazzine per ospitare decine di appartamenti e lì, molto probabilmente, arriverà anche un centro servizi e attività socio sanitarie e assistenziali.
Il lavoro delle tre imprese (Lagorai Coop, Misconel, Green Scavi) è iniziato da qualche giorno ed entro la fine del prossimo mese sarà tabula rasa: per quella data, infatti, dovranno consegnare tutta l’area (per una superficie di oltre due ettari) alla Prestige House, la società che fa capo al Della Vedova Group di Campo Tures, proprietaria del terreno. Una decina di operai, altrettanti camion per il trasporto di materiale, quattro macchine operatrici stanno lavorando incessamente per abbattere la mensa, i capannoni che ospitavano l’opificio vero e proprio, il magazzino e quindi la palazzina servizi e uffici, quella che si affaccia su via Ronchi ancora in piedi ma per pochi giorni. Prima di far entrare all’opera pale meccaniche con le enormi pinze e martelloni si è provveduto alla bonifica delle coperture in eternit (eseguite da una impresa specializzata del Veneto) per poi passare alla pulizia dei capannoni. Capannoni che con il passare degli anni erano diventati il rifugio di molti senza tetto. E dentro si è trovato di tutto: dai portafogli vuoti a migliaia di bottiglie (tre cassoni) a pezzi di biciclette e coperte per ripararsi dal freddo.
Ora le ruspe cancelleranno gli spazi occupati prima dagli operai e poi dai disperati per cambiare il volto di quella parte di città. Nel lotto A (quello che guarda verso il campo sportivo di via Benacense e sul quale non sorgevano edifici)nascerà la nuova Rsa (a giorni la firma del preliminare dell’atto di acquito da parte del Comune per 4,8 milioni di euro), nel lotto B (settore centrale occupato dalla fabbrica vera e propria) sono previste tra palazzine residenziali, mentre nel lotto C (verso la statale) forse (l’incognita sono le risorse finanziarie pubbliche) un centro servizi socio-assistenziali.