Rubano e rivendono i rifiuti lasciati al Crm

Nei guai 2 dipendenti di Dolomiti Energia e un ghanese denunciati dai carabinieri Le segnalazioni sono arrivate dagli «ex proprietari» degli oggetti



TRENTO. Davanti ai loro occhi passava tutto quello che gli altri volevano buttare via. Dai televisori alle biciclette passando per elettrodomestici di vario tipo. Oggetti che secondo i legittimi proprietari non erano più funzionali o semplicemente erano superati. E loro li vedevano tutti perché erano stati assunti da «Dolomiti Energia» per controllare il centro di raccolta materiale di Gardolo. Tutto bene, tutto tranquillo, fino a quando i carabinieri non hanno iniziato a ricevere alcune segnalazioni. A chiamare erano persone che avevano portato, ad esempio, la vecchia bicicletta e che, però, avevano visto il velocipede sfrecciare nelle vie del centro. Il sospetto era che l’immondizia (perché di quello in pratica si tratta) venisse in qualche modo riciclata ma non in maniera corretta.

Sono così iniziate le indagini che sabato hanno portato alla denuncia di tre persone: un ghanese e due dipendenti di «Dolomiti Energia». Sabato, in particolare, i carabinieri del nucleo investigativo di Trento, con la collaborazione i colleghi della Compagnia hanno eseguito una perquisizione a carico dei tre. Perquisizione che poi ha portato alla denuncia per furto aggravato. I tre hanno tutti attorno ai 40 anni e se i due dipendenti si conoscono perché lavorano insieme, il ghanese sarebbe un vicino di casa che sarebbe stato coinvolto in questo «affare».

In base agli accertamenti che sono stati fatti, a carico dei tre sarebbero emersi elementi a partire dal novembre 2011 presso il centro raccolta materiali di Gardolo. I tre risultano indagati per aver sottratto diverso materiale, biciclette, parti di computer ed elettrodomestici, depositato dai vari utenti presso il Crm, beni destinati allo smaltimento e reintrodotto sul mercato dell’usato. Insomma un riciclaggio un po’ forzato e decisamente non legale.

Nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni dei tre sarebbe stato anche trovato diverso materiale - secondo l’accusa che viene mossa dai carabinieri (coordinati in queste verifiche dal sostituto procuratore Davide Ognibene) -che verosimilmente appare sottratto sempre all’interno del Crm. L’operazione, come detto, ha avuto origine da diverse segnalazioni giunte da alcuni cittadini insospettiti dell’atteggiamento tenuto da alcuni operatori del centro. I due lavoratori - difesi dall’avvocato Valer - si dichiarano assolutamente innocenti e spiegheranno che quello che è stato trovato nello loro case nulla ha a che fare con il Crm e il loro lavoro.

I carabinieri sottolineano la pericolosità della reintroduzione sul mercato di beni quali, elettrodomestici, computer, televisori, destinati allo smaltimento in quanto non più rispondenti alle normative di sicurezza.

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