Rovereto, spuntano i controllori di velocità

Così le colonnine arancione degli "speed check" fanno rallentare le auto


Giancarlo Rudari


ROVERETO. Gli automobilisti se ne sono accorti tanto che non manca qualcuno che appena lo addocchia da lontano schiaccia senza pietà il pedale del freno. Meglio rallentare alla vista degli "speed check", i controllori di velocità che hanno fatto la loro comparsa. E dalla colonnina arancione è pronto a spuntare l'occhio della macchina fotografica.

Un occhio attento e vigile che non perdona: chi supera il limite di velocità, i dissuasori sono posizionati normalmente in zone nelle quali non si devono superare i 50 chilometri orari, viene immortalato e multato. Non sembra che i nuovi autovelox abbiano già fatto le prime vittime, ma è soltanto questione di giorni. Si stanno concludendo i primi test (con risultati clamorosi in fatto di mancato rispetto dei limiti) e l'ultima fase di messa a punto. Poi si parte e si fa sul serio.

Sono già una decina le postazione di "speed check" installate sulle strade della Vallagarina sulla base del progetto redatto dal comandante del Corpo dei vigili urbani dell'Alta Vallagarina Nicola Mazzucchi. Alcune amministrazioni comunali hanno già aderito, altre stanno valutando il progetto e prima o poi diranno di sì. Non ci sono in città le colonnine arancione, ma basta arrivare nell'immediata periferia (Marano d'Isera, ad esempio) che spuntano in lontananza.

«La loro funzione - spiega il comandante Mazzucchi - è quella di far rallentare gli automobilisti: gli "speed check" sono posizionati in punti nevralgici e ben visibili in lontananza. Sono posizionati in prossimità di attraversamenti pedonali o di intersezione con altre strade o ancora dove prima si trovavano i semafori che scattavano quando si superavano i 50 all'ora».

E a proposito di velocità e di limiti non rispettati, i test prima di mettere in funzione i dissuasori hanno confermato che sono parecchi gli automobilisti con il "piede pesante". Sulla statale tra Calliano e Folgaria, ad esempio, è stato bellamente superato del doppio: 102, 106, 108 chilometri l'ora quando in realtà ci si dovrebbe limtiare ai 50.  «Come dice la parola stessa, si tratta di dissuasori di velocità. Il nostro obiettivo - assicura il comandante Nicola Mazzucchi - non è quello di stangare gli automobilisti, quanto piuttosto di far capire che se su quel tratto di strada c'è un limite, va rispettato perché c'è una ragione».

Gli "speed check" verranno comqune presidiati dagli agenti della polizia locale e il controllo sarà preventivamente segnalato con un cartello alla distanza di 200 metri. Ma la rilevazione ad infrarossi non perdonerà: dalla fessura del "vigile metallico" basterà un'occhiata per indidivudare l'automobilista indisciplinato e immortalarlo con una bella, si fa per dire, immagine che prelude ad una multa più o meno salata. Magari con la decurtazione di punti dalla patente...













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