Rovereto: scuola e lavoro per salvarsi dalla crisi
Il nuovo polo con Iti, Cfp Veronesi e in futuro il corso di laurea in meccatronica
ROVERETO. L'obiettivo è formare giovani per accedere al mondo del lavoro. Il mercato chiede tecnici, periti, laureati e la risposta è quella di offrire figure professionali adeguate. Per consolidare la presenza delle aziende esistenti ma soprattutto per attirare nuovi investimenti. Nasce con queste finalità il polo della formazione e dei servizi a San Giorgio dove, oltre all'Iti Marconi e al Cfp Veronesi, potrebbe arrivare anche un corso di laurea in meccatronica. All'indomani della firma del protocollo di intesa tra Provincia e Comune, l'assessore provinciale all'industria Alessandro Olivi sottolinea «l'importanza e il valore dati a Rovereto e alla Vallagarina come distretto sul quale investire risorse in termini di istruzione, formazione ed imprese con valenza provinciale». E da ciò passa la valorizzazione dell'istruzione tecnica con la creazione del polo di via Zeni-via Unione a San Giorgio. «L'Iti Marconi diventa una scuola su cui costruire l'idea della meccatronica, la meccanica e l'elettronica, settore che diventa sempre più importante per garantire un futuro ai giovani. A ciò si aggiunge l'altro grande tema - specifica Olivi - che è quello della formazione con il Cfp Veronesi. Ma la sola formazione scolastica non basta: lì, al Polo di Trentino sviluppo, devono rimanere i moduli dedicati allo start up e allo spin off d'impresa». In sostanza in via Zeni verrà creato una sorta di hub in grado di ospitare aziende in fase di realizzazione di progetti legati alla meccatronica, mentre sarebbe più logico, come afferma l'assessore, trasferire all'ex Manifattura i servizi dedicati alle imprese. Dunque il nuovo polo scolastico che utilizzerà in parte il complesso di Trentino Sviluppo e in parte verrà realizzato ex novo vedrà la presenza di scuole (Iti e Cfp Veronesi) e di imprese ma solo per la parte "operativa". Un legame tra formazione e lavoro che diventa sempre più inscindibile. «La crisi è molto dura e non so quando ne usciremo. Ma vedo che le imprese che stanno agganciando la ripresa chiedono molta mano d'opera altamente qualificata. Spesso scuola e università non riescono a dare una risposta. Ecco, noi, con la creazione di questo polo, vogliamo dare risposte concrete» afferma l'assessore Olivi. Perché per migliorare l'attratività degli investimenti non bastano strumenti di competitività da offrire alle industrie (aree e incentivi) quando invece è «un contesto dove università e formazione a fare la differenza». Già, l'università. S'era parlato in passato di portare ingegneria a Rovereto, ma poi non se ne è fatto nulla. «Non è affatto un'utopia pensare di trasferire in città, nel momento in cui verrà consolidato il polo di istruzione e formazione, il corso di laura in meccatronica. E la scelta, individuata nel protocollo d'intesa, apre la strada per integrare l'area con funzioni universitarie» sostiene Olivi. Dunque, secondo l'assessore, Rovereto e la Vallagarina potranno contare su questa grande chance dal polo che coniuga formazione e lavoro perché «è grande l'attenzione delle industrie verso il Trentino quando noi possiamo offrire un humus favorevole che deriva dalla presenza di personale qualificato. L'industria ha bisogno di configurarsi a livelli occupazionali e i livelli meno elevati ne pagheranno le conseguenze».
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