Rovereto, per i rifiuti tariffe personalizzate

Bidoni su misura e svuotamenti concordati premieranno chi inquina meno


Luca Marsilli


ROVERETO. Ci vorrà almeno un anno per organizzarla, magari con delle sperimentazioni sul campo, ma la decisione è presa: anche Rovereto vuole arrivare ad una tariffa «puntuale» per la raccolta rifiuti. Significa far pagare a cittadini e attività in ragione di quanto rifiuto secco producono, e quindi premiare chi differenzia di più e «punire» i pigri. Un passaggio imposto per legge, ma al quale Rovereto e Trento si sono finora sottratte.

Il sistema attuale prevede il pagamento di una quota che viene determinata in base alla superficie dell'appartamento. Senza alcun collegamento tra rifiuto prodotto e cifra pagata: quel che accadeva quando si parlava di tassa e che non sarebbe più dovuto succedere col passaggio a tariffa.

Molti comuni, soprattutto piccoli, hanno già imboccato questa strada, ma con risultati fino a qui poco incoraggianti. Si sono adottati sistemi diversi, tutti ad alto contenuto tecnologico: microchip sui bidoni, con lettori che «contano» i conferimenti; isole ecologiche intelligenti da aprire con carte magnetiche personali sulle quali si registrano numero e peso dei conferimenti; cassonetti da aprire con una chiavetta personale e via almanaccando.

«I risultati - dice il sindaco Miorandi - sono stati scoraggianti. Ovunque il costo della raccolta rifiuti è salito molto. Tanto che pur suddivisa in modo più equo, la tariffa a carico dei cittadini è aumentata. Col paradosso che anche i più virtuosi finiscono per pagare il servizio più di prima. Inoltre quasi ovunque si sono verificate anomalie anche gravi: il rifiuto «sparisce». In parte lo si porta nei cassonetti «liberi» dei comuni vicini, in parte viene addirittura bruciato in qualche modo, con gravi rischi per la salute e l'ambiente. In parte lo si nasconde tra i materiali raccolti differenziatamente, peggiorandone la qualità. Insomma, una raffica di problemi che stanno spingendo ora a campagne di sensibilizzazione ed educazione per cercare di contenere gli abusi».

E allora? Allora Rovereto sta pensando di trovare una strada alla tariffa «puntuale» tutta sua. Ispirandosi ai modelli semplici adottati con successo in Austria e Germania più che alle mille soluzioni tecnologiche sperimentate in Italia con risultati modesti. «Pensiamo a un sistema che leghi la tariffa al volume di rifiuto prodotto ma con dei minimi che riducano il rischio di comportamenti elusivi.

Ogni utenza dovrebbe avere un contenitore di dimensioni tarate sulla propria produzione di residuo secco. E un numero di svuotamenti, da bisettimanale a quasi giornaliero, pure parametrato alle esigenze. Ognuno a quel punto pagherà in ragione delle dimensioni del proprio bidone e del numero di svuotamenti pattuiti. Ovviamente potendo modificare in corsa le condizioni fino a trovare l'equilibrio giusto».

Rovereto attende ora il placet della Provincia per partire. Pensando al 2012 per organizzare e sperimentare, per poi lanciare il nuovo sistema all'inizio del 2013.













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