Rovereto: bancomat clonati, prelievi in Argentina

Tessere bloccate dopo l'allarme arrivato dall'altra parte dell'Oceano



TRENTO. Torna l'incubo dei bancomat clonati. E questa volta i soldi dei correntisti trentini vengono prelevati direttamente dall'Argentina. La scoperta è della fine della settimana scorsa quando alcune tessere bancomat sono state bloccate in seguito a delle segnalazioni arrivate dall'altra parte dell'Oceano. Si tratta di bancomat di vari istituti di crediti fra i quali il minimo comune denominatore è quello di aver utilizzato la tessera nella zona di Rovereto. Un fenomeno di cui non è chiaro ancora l'ampiezza, ossia il numero di trentino che hanno subito i prelievi poco graditi e non autorizzati, ma le indagini sono già in corso. A quanto pare questa volta i truffatori non hanno utilizzato gli sportelli bancomat per carpire codici e numeri segreti, ma sono andati oltre scegliendo altri tipi di «sportelli» che si utilizzano sempre con il bancomat. Il blocco delle prime carte di debito (così vengono definiti i bancomat) sono scattati venerdì scorso ma arrivano già le prime notifiche dei prelievi che vengono effettuati dall'altra parte dell'oceano. E c'è anche chi ha messo in conto di vedersi portar via alla fine 1.500 euro. Tutto denaro che è assicurato e quindi per le vittime di questa truffa a distanza potranno rientrare di quanto illecitamente prelevato. Per farlo è necessario presentare la denuncia e la propria tessera bancomat deve rientrare fra le quelle clonate. I tempi per il risarcimento non sono sempre uguali ma occorrono circa tre mesi, tre mesi e mezzo (dal momento in cui il prelievo è stato fatto) per vedersi riaccreditare il denaro sul proprio corrente. Non è invece previsto il rientro delle spese, ossia di ciò che si paga quando il prelievo non viene effettuato in uno sportello convenzionato.

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