Roveretani avari coi terremotati nella cesta anche dieci centesimi
Rabbia e indignazione degli organizzatori dei concerti di “Rovereto per gli amici di Rovereto” in Emilia Guerrino Soini: «Abbiamo raccolto 1300 euro e un terzo è andato in Siae. Ma c’è stato disinteresse»
ROVERETO. Roveretani freddi nei confronti dei terremotati: il pubblico delle due serate dell'iniziativa "Rovereto per gli amici di Rovereto" della settimana scorsa è stato davvero scarso. Così Guerrino Soini, uno dei promotori dell'evento e musicista degli Old River, ha mandato in Emilia "solo" 655 euro. Non è però tutta colpa dei roveretani, o forse loro non c'entrano in sè, bensì può essere un fenomeno generalizzato. Ovvero, l'emergenza-terremoto si sta raffreddando, ed ad alcuni mesi di distanza dall'evento, ora sta montando un disinteresse generalizzato. E poi ci si mettono di mezzo le tasse, che non guardano in faccia a nessuno.
Per sostenere le associazioni locali di Rovereto sulla Secchia e Sant'Antonio, due frazioni di Novi in provincia di Modena, la settimana scorsa il teatro Rosmini ha ospitato due spettacoli musicali. Una dedicata agli anni Sessanta, con Old River, Anima del Suono e Paolo Battistata; un'altra con i cori giovanili Semegasa, Alleluja e Minicoro sul palco. Nonostante la buona qualità della proposta, e una certa popolarità di questi gruppi, il pubblico è stato scarso, comunque inferiore alle attese degli organizzatori e a quanto meritava chi si è esibito. Se non altro, meritava la finalità dell'evento: la solidarietà. Di conseguenza, il risultato economico, ricorda Soini, "non è stato brillantissimo". «Forse si poteva fare qualcosa di più per la promozione, ma le locandine erano in tutta la città e la pubblicità è stata fatta».
Ciò che ha però infastidito di più Soini è l'atteggiamento di alcuni. «Da notare - commenta - un certo disinteresse del pubblico alle vicende dei terremotati di Rovereto sulla Secchia che, peraltro e per bocca dei loro rappresentanti, presenti ad una serata, hanno apprezzato l’iniziativa». Esecrabile invece il comportamento di chi ha depositato 10 centesimi nella cesta della raccolta, peraltro divisi in monetine: «É stato un gesto che mi ha offeso - dichiara Soini - non per l'entità della donazione, ma per il disprezzo dell'iniziativa».
C'è poi il capitolo tasse. Un terzo del raccolto (1300 euro) è servito per pagarle. «Sono convinto di aver ottenuto un trattamento di riguardo dal mandatario della Siae di Rovereto - precisa Soini - ma non è pensabile che quasi un terzo delle somme raccolte sia finito in tassazione. Così si uccide il volontariato e le manifestazioni che questo è in grado di produrre». I concerti non sono stati inutili, il denaro rimasto servirà a finanziare la ricostruzione della cittadina che porta lo stesso nome della città della Quercia trentina. «É evidente - conclude però Soini - che prima di impegnarci nuovamente in simili vicende ci penseremo con più attenzione di quanto fatto in quest’occasione».
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