«Rosatellum, una legge iniqua»
La Civica, Pt e Kaswalder sono pronti a ricorrere per la sua incostituzionalità
TRENTO. Il " Rosatellum" oltre ad essere una legge iniqua, rischia di essere anche incostituzionale e qualora questa ipotesi prendesse quota, è pronta una denuncia nei confronti del Presidente della Repubblica. È questa la posizione dei rappresentanti della Civica Trentina, di Progetto Trentino e degli Autonomisti Popolari di Kaswalder che ieri mattina ha preso parte alla conferenza stampa organizzata dal consigliere provinciale Borga. L'accusa è semplice: Svp e Pd si sono fatti una legge ad hoc per garantire il maggior numero di parlamentari possibili per il partito altoatesino, da sempre " stampella" della maggioranza di centro sinistra: «A supporto ci sono i numeri - ha affermato Borga - infatti se prendiamo come riferimento l'esito elettorale del 2013 al 51% di Svp e Pd, corrisponderebbe il 95% dei parlamentari regionali, considerando anche che è stata tolta la possibilità del "ripescaggio" per il Senato"». In altre parole rischierebbe di non essere rappresentato il 49% dell'elettorato regionale.
Ma non solo: «L'Svp non è più l'unico referente della popolazione di lingua tedesca. Resta il partito di maggioranza relativa, ma - ha proseguito Borga - il 37% del mondo tedesco non lo vota. Questa percentuale, insieme alle minoranze linguistiche ed alla popolazione di lingua italiana, rischierebbero di restare senza rappresentanti». La soluzione che a detta degli organizzatori della conferenza stampa non è stata adottata per non danneggiare l’Svp in crisi proprio nei suoi territori di riferimento, sarebbe stata quella di riconoscere una diversa specificità alla nostra Regione attuando una diversa ripartizione dei seggi.
A dimostrazione della irregolarità del " Rosatellum" le dimissioni dal Pd del presidente del Senato Grasso, a conferma delle troppe forzature. La contestazione non parte solo dal Trentino, ma anche il Alto Adige c'è fermento particolarmente da parte dei partiti di lingua tedesca non alleati alla Svp: «Nei prossimi giorni ci incontreremo - ha concluso Borga - per concordare un documento comune. Contemporaneamente a livello legale, si sta approfondendo la possibilità che venendo meno un equo diritto di rappresentanza, la legge possa essere incostituzionale». (d.p.)