Risparmi in banca, superati i 10 miliardi
In aumento nel 2017 la ricchezza delle famiglie trentine che, comunque, è più bassa rispetto ai vicini altoatesini
TRENTO. Un Trentino solido e con un alto risparmio delle famiglie, anche se inferiore rispetto a quello del vicino Alto Adige. Dall’esame del rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economia regionale emerge un quadro confortante anche se la distanza con i vicini altoatesini è sempre maggiore.
Ricchezza. Al termine del 2016, ultimo dato disponibile, la ricchezza netta delle famiglie trentine ammontava a 120,2 miliardi di euro mentre quella delle famiglie altoatesine era di 134,6 miliardi di euro. Dati ottimi soprattutto se si tiene conto del fatto che la ricchezza dei trentini è aumentata del 15% nel periodo della crisi, tra il 2008 e il 2016. A questo risultato hanno contribuito soprattutto le attività finanziarie, che sono cresciute in regione molto più che nel resto d’Italia. Quelle che in gergo tecnico vengono chiamate attività reali, ovvero costituite dalle abitazioni e dallo stock di capitale delle famiglie che hanno imprese (capannoni, edifici non residenziali e macchinari) sono aumentate del 15 per cento anch’esse.
Le case valgono 75 miliardi. La casa e le altre attività reali, comunque, sono il grosso della ricchezza delle famiglie visto che ne rappresentano il 70% contro il 60% del resto d’Italia. Il restante 30% è costituito dalle attività finanziarie che sono aumentate, sempre nel periodo tra il 2008 e il 2016, del 15,4% in Trentino e del 18,3% in Alto Adige. Se non si tiene conto dei debiti, ovvero mutui e prestiti personali, la ricchezza finanziaria delle famiglie era pari a 2,4 volte il reddito disponibile in Trentino e a 2,7 volte in Alto Adige. In totale le abitazioni delle famiglie trentine valevano, a fine 2016, 75 miliardi di euro, le altre attività reali 16,4 miliardi, le attività finanziarie, invece, arrivavano a 39,3 miliardi. Mentre i prestiti e le altre passività finanziarie arrivavano a quota 10,6 miliardi di euro. La somma di questi fattori arriva, appunto, a 120,2 miliardi.
10 miliardi in banca. Se si va a guardare quanti soldi hanno in banca i trentini, si vede che nel 2017 le famiglie avevano 10 miliardi e 618 milioni in banca di cui 8 miliardi e 126 milioni sul conto corrente e 2 miliardi e 490 milioni sui depositi a risparmio. In calo del 16,2% i titoli in custodia che a fine 2017 erano pari a 6 miliardi e 203 milioni, di questi i titoli di stato italiani erano pari a un miliardo e 251 milioni e le obbligazioni bancarie a 2 miliardi e 76 milioni. Per fare un raffronto, le famiglie altoatesine avevano 12 miliardi e 727 milioni in banca, di cui 7 miliardi e 847 milioni sul conto corrente e 4 miliardi e 879 milioni in depositi a risparmio. Per quanto riguarda i titoli, in Alto Adige hanno pochissimi titoli di stato italiani, appena 393 milioni, mentre hanno soprattutto fondi di investimento e risparmio gestito.
Obbligazioni in calo. La Banca d’Italia ha anche rilevato che nell’ultimo decennio le famiglie hanno preferito di più le attività liquide, come i depositi bancari o postali. Sono calate moltissimo, il 29,8% in meno, le obbligazioni emesse da banche e sottoscritte da famiglie e imprese. A fine 2016 il circolante e i depositi bancari costituivano un terzo delle attività finanziarie totali. Negli ultimi anni, poi, è ripresa la voglia di casa e, quindi, i trentini hanno ripreso a chiedere mutui in banca. Nel 2017 i finanziamenti erogati da banche e finanziarie alle famiglie trentine sono aumentati del 2,8%, mentre per quelle altoatesine l’aumento è 5,5%. In Trentino il debito è pari al 51,8% del reddito disponibile e in Alto Adige è molto più basso, il 43% del reddito disponibile. Questo perché in Alto Adige il ricorso al credito al consumo è molto più basso.
Mutui in aumento. Nel 2017 i mutui sono aumentati in entrambe le province e le nuove erogazioni sono state pari a 500 milioni di euro. Conforta il fatto che la quota dei nuovi mutui concessi ai giovani, pur essendo in calo rispetto agli anni prima della crisi, è maggiore rispetto alla media italiana e questo proprio a causa della più alta occupazione giovanile. Il 35,5% dei nuovi mutui in Trentino è superiore ai 150 mila euro.