Rio Salè - Povo, tre ipotesi   alla scoperta del parco 

L’idea di valorizzare Gocciadoro con il collegamento ciclopedonale risale al 2015 I progetti degli studenti in attesa di realizzazione: lo scoglio è superare la ferrovia



TRENTO. Il concorso “Il Rio Salè, tra paesaggio e città”, destinato agli studenti di ingegneria edile - architettura, era stato lanciato nella prima metà del 2015 con l’idea di individuare dei progetti per realizzare un percorso di collegamento ciclopedonale tra il parco di Gocciadoro e Povo lungo il Rio Salè. Dal termine del concorso ad oggi sono passati quasi tre anni e del percorso si sono un po’ perse le tracce, anche se dietro le quinte i lavori sono continuati. Nel pomeriggio di ieri, infatti, l’assessore comunale ai lavori pubblici Italo Gilmozzi, la direttrice del Servizio strade e parchi Claudia Patton e l’architetto Giovanna Ulrici hanno presentato alla commissione consiliare per l’ambiente lo studio di fattibilità riguardante le diverse possibilità individuate per la realizzazione del percorso.

Sono tre i possibili percorsi ed ognuno di loro, nonostante le evidenti differenze che li contraddistinguono, punta non solo ad offrire un collegamento ciclopedonale tra due zone della città che non lo hanno, ma anche a valorizzare l’ambiente che circonda il corso del Rio Salè, che può offrire scorci a dir poco meravigliosi. Si tratta senza dubbio di progetti complessi in un ambiente complesso, quasi inesplorato che dal parco di Gocciadoro supera la ferrovia e si dirige sulla collina est. E sono proprio la ferrovia ed il suo attraversamento a rappresentare uno dei problemi più grandi per la realizzazione del percorso, una difficoltà risolta in modi diversi a seconda del tracciato che si prende in considerazione, con principali soluzioni ipotizzate: la costruzione di un passaggio che scavalchi la ferrovia oppure la sistemazione e predisposizione di una galleria, attraverso cui scorre anche il Rio Salè, che passa sotto i binari del treno. I diversi percorsi, inoltre, si snodano su altezze diverse: due sentieri, una volta attraversata la ferrovia, si svilupperebbero lungo i limiti superiori della forra in cui scorre il Rio, mentre l’altro, l’idea vincitrice del progetto, permetterebbe la percorrenza lungo (e dentro) il letto del fiume, nella profondità del piccolo “canyon”. E’ stata anche individuata un’altra possibilità indipendente e slegata dal percorso del Rio Salè, che prevede il passaggio del sentiero attraverso la zona del Villaggio Sos, sfruttando strade già esistenti, ma private, per raggiungere la collina est della città. Nella fase decisionale e nella realizzazione del percorso scelto, che appare comunque non in tempi brevi, dovranno essere tenuti in considerazione anche i costi di esproprio di alcuni appezzamenti di terreni che non sono attualmente ancora a disposizione del Comune. (l.d.d.)













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