Rifiuti, la telecamera finta non scoraggia più i pirati

Moena, con l’avvio della stagione torna l’abbandono selvaggio della spazzatura E i vigili chiedono un sistema (vero) per sorvegliare le isole ecologiche


di Gilberto Bonani


MOENA. La spazzatura è vera, ma la telecamera è finta. La guerra al rifiuto selvaggio, quello che ancora troppe persone abbandonano presso i cassonetti, in quel di Moena si combatte anche con armi fasulle. E poiché il censito maleducato è anche furbo, il risultato non cambia. Ogni mattina, davanti ad alcune isole ecologiche del paese, si trovano borse di plastica e cianfrusaglie varie visto che il deterrente è una falsa telecamera. Ora si sta dialogando di videosorveglianza in tutto il paese: un progetto da 70 mila euro che fa discutere.

Da tempo a Moena, ma anche in altri centri della Valle di Fassa, non è possibile debellare il cattivo costume di abbandonare il proprio maleodorante sacchetto di rifiuti al di fuori dei cassonetti.

Non si tratta solo di turisti inesperti nell’uso della chiave elettronica con cui si apre il contenitore, ma residenti che da anni dovrebbero ormai conoscere il meccanismo di raccolta. Il sacchetto, o gli imballaggi lasciati davanti alle campane, non solo fanno cattiva mostra di sé, ma invitano gli animali, anche quelli selvatici, a rovistare tra i rifiuti poi seminati nella pubblica piazza.

La temperatura estiva peggiora la situazione abbinando all’impatto visivo anche quello olfattivo.

Ogni mattina funziona la “ronda” degli addetti comunali che cercano di riparare al disordine, ma è una vera fatica di Sisifo: di sera e di notte si sporca, di giorno si fa ordine.

«Il fenomeno – spiega Stojan Deville – è diffuso in tutti i paesi di Fassa. La Comunità di valle ha la delega sulla raccolta e manutenzione delle campane, mentre la pulizia esterna e la sorveglianza è compito delle amministrazioni».

Le armi contro i pirati sono tre: verifica dell’effettivo conferimento dei rifiuti (chi consegna poca spazzatura probabilmente sta barando); controllo dei rifiuti abbandonati e soprattutto sorveglianza.

«Ogni anno – spiega Gianluca Ruggero, ispettore della polizia locale – contestiamo una quindicina di infrazioni. Alcune persone sono recidive nonostante l’ammenda di cento euro. Ora sto sollecitando l’amministrazione a realizzare un progetto di video sorveglianza costoso ma efficace. Si tratta di tre livelli di occhi elettronici. Il primo capace di leggere le targhe dei veicoli in transito nei principali ingressi e uscite del paese. Il secondo finalizzato al controllo delle zone centrali del paese come le piazze e il terzo, mobile, utile per sorvegliare aree particolari come le isole ecologiche. Potrebbe essere effettivamente un sistema dissuasivo nei confronti di furti, vandalismi e violazione di norme».

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