Ricevimento per 69 ospiti ma alla fine nessuno paga
Uomo a processo per insolvenza fraudolenta: si era presentato al ristorante di Levico con il Rolex per prenotare, ma avrebbe lasciato un buco da 2.400 euro
TRENTO. Un banchetto per un battesimo. 69 persone invitate a festeggiare il neonato con un pranzo importante. Tanta allegria, tanti sorrisi e poi il «buco». Ossia oltre 2 mila euro lasciati da pagare. Tutto questo è successo a fine aprile, lo scorso anno, e ora si è aperto il processo contro chi aveva prenotato il rinfresco ed è accusato di insolvenza fraudolenta. Lui è un uomo che vive a Trento e che aveva fatto un’ottima impressione ai proprietari del ristorante, il «Prime Rose» di Levico. Che a fronte di una fattura da quasi 3.400 euro, ne hanno incassato solo 1.000 euro.
Ma partiamo dall’inizio, da quando al ristorante arriva la chiamata da parte di un uomo che si presenta con il nome di battesimo, Marcello. Spiega di voler organizzare il ricevimento per il banchetto che si sarebbe tenuto un paio di settimane dopo. Avuto risposta positiva circa la disponibilità dei tavoli, lo stesso va a Levico per concordare il menù per i 69 ospiti. Si presenta con un bell’abito e un Rolex al polso. Ha la parlantina sciolta e non c’è nulla nel suo atteggiamento che possa mettere in «allarme» i ristoratori. Tutto è a posto e quando arriva il giorno del ricevimento, la festa si svolge nel migliore dei modi possibile. Gli invitati arrivano, eleganti e allegri, a bordo di macchine importanti, mangiano e si divertono. Quel giorno c’è l’acconto, quei mille euro, con la promessa di un bonifico che avrebbe chiuso la questione. Inutile dire che, se si è arrivati in tribunale, il «lieto fine» in questa storia non c’è stato.
I ristoratori hanno cercato più volte di contattare «Marcello» ricevendo sempre rassicurazioni. Si trattava di piccoli disguidi ma i 2.400 euro (2.393 per la precisione) sarebbero arrivati a breve. Un continuo prender tempo che non lasciava presagire a nulla di buono. Alla fine il ristorante, è riuscito ad arrivare al cognome del «Marcello», cosa che ha permesso di presentare la denuncia querela per insolvenza fraudolenta.
La questione è quindi arrivata davanti al giudice che dovrà decidere se la ricostruzione che è stata fatta alla procura è corrispondente alla realtà e quindi se sia l’imputato l’uomo che dovrà rispondere del reato di cui è accusato. E che, presumibilmente, dovrà anche coprire il buco e quindi finire di pagare il ricevimento per il battesimo. Ricevimento che aveva visto gli ospiti molto contenti.