Ricetta conigli rubati e finisce in tribunale
TRENTO. Quando li ha visti, assieme ad altri, non ha avuto alcun dubbio: in quella gabbia c’erano nove conigli di sua proprietà. In particolare 9 dei sedici che gli erano stati rubati una paio di...
TRENTO. Quando li ha visti, assieme ad altri, non ha avuto alcun dubbio: in quella gabbia c’erano nove conigli di sua proprietà. In particolare 9 dei sedici che gli erano stati rubati una paio di settimane prima, assieme ad un’oca, da casa sua. Da questa segnalazione è partito un procedimento giudiziario contro la donna che in quel modo «deteneva» gli animali con un’accusa pesante: ricettazione. La donna infatti, avrebbe spiegato che un paio di quei teneri animali li aveva acquistati da una sua conoscente e in questo modo avrebbe compiuto il reato di ricettazione che si occupa di chi acquista un bene che è proviene da un reato come un furto.
Il proprietario degli animali rubati era arrivato per caso alla casa della donna. Siamo in val di Fiemme e l’uomo aveva notato nella proprietà dei conigli che gli sembravano proprio i suoi. Aveva così chiesto l’intervento dei carabinieri, della forestale e del veterinario della zona e insieme avevano chiesto alla donna di poter dare un’occhiata agli animali. Permesso che era stato accordato a tutti. E così, vedendoli da vicino, ne aveva riconosciuti nove. La notizia era stata inoltrata quindi alla procura prevedendo il reato di ricettazione ed era stato ordinato il sequestro degli animali. Nel frattempo la vicenda è finita in tribunale dove la donna - difesa dall’avvocato Giorgio Fassino - ha dovuto rivestire il ruolo di imputata.
Alla fine è stata assolta dal giudice Borrelli. Difficile trovare la prova che ci fosse il dolo da parte della donna, ossia che abbia acquistato quei conigli sapendo che erano il frutto di un furto. Per quanto riguarda i conigli rubati, se nove sono stati comunque individuati, nulla si sa degli altri 5 e neppure ci sono informazioni sull’oca.