Ricerca e innovazione una donna a capo del centro della Mach 

Annapaola Rizzoli è stata scelta dal cda: i suoi compiti? Mantenere l’eccellenza della ricerca e raccogliere fondi


di Martina Bridi


TRENTO. È Annapaola Rizzoli la nuova dirigente del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach per il prossimo triennio 2018-2020. Nominata venerdì scorso dal cda, la dottoressa Rizzoli stava già svolgendo la funzione di reggenza del Centro e dal prossimo primo gennaio le è stato affidato il compito di attuare nell'ambito della ricerca le linee programmatiche contenute nei documenti strategici approvati dal cda in campo agricolo, alimentare e ambientale. Il presidente della Fondazione, Andrea Segrè, afferma che «la scelta del cda è caduta su una personalità scientifica non solo riconosciuta a livello europeo e internazionale, ma che conosce bene la Fondazione e il territorio. Del resto l’esperienza che la drottoressa Rizzoli ha maturato in questo periodo di reggenza, le sarà utile per portare avanti il disegno che la Fondazione si è data per vincere le sfide del futuro. Stiamo andando nella direzione giusta, come testimonia la recente valutazione - ampiamente positiva - del Comitato per la ricerca e l’innovazione provinciale: la produttività scientifica del Cri ha registrato un aumento delle pubblicazioni e un mantenimento della qualità, risultati peraltro avallati anche dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema università e ricerca (Anvur) nell’ultima tornata». Il direttore generale della Fondazione Mach, Sergio Menapace, evidenzia che «alla dirigente sono assegnati come obiettivi prioritari generali, nell'ambito delle aree strategiche di ricerca della Fondazione, quello di mantenere internazionale ed in eccellenza la produzione scientifica del Centro ed al contempo aumentare le capacità di fund raising dello stesso, anche attraverso una miglior valorizzazione della proprietà intellettuale generata».

Annapaola Rizzoli opera nel comparto delle Scienze Agrarie e Veterinarie. I suoi interessi scientifici e l’esperienza maturata riguardano soprattutto lo studio delle conseguenze dei cambiamenti globali e di uso del territorio a scala regionale e sovraregionale, con particolare riferimento agli impatti sulla salute, sulla sicurezza alimentare, sulla biodiveristà, sulle produzioni agro-zootecniche e delle relative strategie di adattamento che includano la sostenibilità degli interventi in un’ottica di One Health. Sin dall’inizio della sua esperienza lavorativa iniziata presso il Centro di Ecologia Alpina nel 1993 (ex Ente funzionale della Provincia di Trento) che ha co-fondato e diretto e successivamente (dal 1998) presso la Fondazione Edmund Mach (Centro Ricerca e Innovazione), ha maturato e sviluppato notevole esperienza nel settore della ricerca scientifica di base e applicata a carattere multidisciplinare, acquisendo capacità organizzative, manageriali e di coordinamento di gruppi di ricerca complessi su tematiche strategiche sia di carattere locale sia internazionale anche nell’ambito di esperienze di coordinamento in progetti europei.













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