Ricattavano e spillavano soldi a un uomo sfruttando la sua religiosità: in due nei guai
Riva del Garda, la coppia è stata denunciata dai carabinieri per tentata estorsione e circonvenzione di incapace
RIVA DEL GARDA. Hanno spillato 30 mila euro a un uomo prostrato e reso fragile dalla perdita di un congiunto. Per questo una coppia di cinquantenni, lei rivana e lui toscano, è finita nei guai con l'accusa di tentata estorsione e circonvenzione di persona incapace. I due, attualmente residenti ad Arezzo, sono stati denunciati dai carabinieri di Riva del Garda per avere sottratto in un anno almeno 30.000 euro ad un uomo di Riva del Garda.
La coppia, un uomo originario di Siena e una donna rivana, che secondo le indagini si era conosciuta in un viaggio a Medjugorje, sfruttando la religiosità dell'uomo, prostrato per la recente scomparsa di un proprio congiunto, sarebbe stata pronta a fargli acquistare un immobile in provincia di Siena in permuta con la casa di Riva di proprietà, se non fossero intervenuti i carabinieri.
I due erano addirtittura riusciti a far compilare alla vittima un intero blocchetto degli assegni per un valore di 210.000 euro e poi lo ricattavano minacciandolo di mettere all'incasso gli assegni. Il malcapitato sapeva di non avere sul conto tutti quei soldi e quindi cedeva alle loro richieste. L'uomo, a tal punto spaventato, è arrivato a chiedere la detrazione del quinto dello stipendio all'ufficio postale, per poter consegnare subito diecimila euro alla coppia di ricattatori. Il dipendente delle Poste però si è insospettito e ha avvertito i carabinieri. Da qui l'inizio delle indagini. Nella casa della coppia i carabinieri hanno trovato diversa documentazione bancaria attestante versamenti di danaro dalla vittima.