Regala il pezzo di hashish per fidelizzare i clienti
Egiziano beccato dalla polizia dopo aver ceduto della droga a due sedicenni: la sua sarebbe una «strategia»: niente pagamenti per i primi spinelli
TRENTO. Un po’ di hashish regalato per «amicizia» a due sedicenni, ha messo nuovamente nei guai un egiziano di 37 anni fermato dalla squadra mobile in via Avancini. Denunciato per spaccio, era già entrato in un’altra indagine, quella che riguardava la cessione di stupefacente ad una giovanissima che, dopo aver fumato lo spinello, incapace di capire realmente quello che le stava succedendo, era caduta in un torrente ed era stata ricoverata al Santa Chiara.
Due episodi che sono avvenuti a qualche mese di distanza l’uno dall’altra e che pare possano aprire uno squarcio sullo spaccio di stupefacente e in particolare sulle strategie di marketing (così si potrebbero definire anche se l’oggetto della vendita è illegale e molto pericoloso) del nordafricano. L’ipotesi che viene fatta dagli investigatori è che l’uomo avvicini minorenni con un fine ben preciso. Ha il modo di fare molto amichevole, i vestiti firmati e la parlantina veloce tre elementi che - mixati insieme - sembrano riuscire ad abbattere diffidenza e muri.
Stabilito un contatto offrirebbe della droga, dell’hashish. Un regalo, non chiede nulla in cambio. E così avrebbe fatto anche con i due sedicenni (entrambi di fuori provincia) che sono incappati nei controlli della polizia. Un regalo al quale ne seguirebbe un altro (si parla sempre di hashish) per poi arrivare alla richiesta di denaro. All’inizio ad un prezzo «concorrenziale» che però, cessione dopo cessione tenderebbe ad aumentare. Insomma i regali iniziali servirebbe per fidelizzare il cliente.
Ma servirebbero anche per introdurre giovanissimi nel mondo delle droga. A volte il fatto di dover pagare la canna può essere un ostacolo che tiene lontano gli adolescenti da questo mondo. Ma il dono fa venir meno anche questo «problema». E così aumenta l’allarme sociale su questo tema.
E un altro allarme arriva da più parti d’Italia e riguarda l’hashish sintetico che è molto più pericoloso di quello tradizionale. Quello sintetico infatti, oltre che essere riprodotto in laboratorio e quindi non avere nulla di naturale al suo interno, ha anche un principio attivo molto più alto, che crea più danni sulla salute e soprattutto ne aumenta e facilita la dipendenza, molte volte i giovani sono convinti di acquistare dell’hashish “normale”, non accorgendosi della differenza ma in realtà assumono una sostanza del tutto sintetica.