Record a Marco 16 dissuasori per la velocità
In tutte le vie del paese sono stati posizionati i dossi artificiali tra qualche critica e perplessità
ROVERETO. Trovata la soluzione per gli amanti del motocross sfrattati da Volano: il Comune sta approntando un’area adeguata a Marco, tra le vie del paese. Già posizionati ben 16 ostacoli, mascherati come dissuasori di velocità. L’ultimo piazzato è addirittura diabolico, per mettere alla prova anche i più abili piloti: non è sistemato perpendicolarmente alla strada, ma in obliquo, così le due ruote possono scivolare e offrire spettacolari cadute. Non si è ben capito se si tratta di un virus o della necessità di ripulire fondi di magazzino, il fatto è che a Marco i dissuasori spuntano come funghi: ce ne sono in media più di due a chilometro. Rovereto, ma anche Trento, non ne ha così tanti. Forse è più facile mettere barriere artificiali, piuttosto che studiare una viabilità coerente.
Da un paio di mesi — con ordinanza ampiamente scaduta per la fine dei lavori — in via Vecchio Alveo c’è un cantiere per un nuovo attraversamento rialzato piazzato da un marciapiede ad un altro in un punto dove non c’è motivo di attraversare (non c’è nulla né da una parte né dall’altra). Gli operai se la prendono con calma e il cantiere, quello sì, è un pericolo perchè dimezza la sede stradale ed è ingombro di materiali e mezzi. Ma il colpo di genio si è visto con l’ultimo arrivato, in via Saline. E’ stato piazzato su una strada a senso unico in salita, pochi metri dopo uno stop e dopo una curva a gomito. Quella strada, da sempre, si percorre in prima marcia, al massimo in seconda. Ma il bello non è solo questo: il dissuasore non è messo perpendicolare al senso di marcia, ma in obliquo cosicchè le auto lo scavalcano con una ruota alla volta (la scocca cigola, il pane esce dalla borsa della spesa e rotola fra i sedili, i bimbi vomitano e gli anziani ripassano le giaculatorie), mentre bici e moto rischiano di scivolare di traverso lungo la plastica. Se la barriera serviva, piuttosto, a costringere a rallentare allo stop (ma che senso ha se ci sono i segnali stradali?) forse era meglio metterla prima della riga dell’obbligo di fermata, che non dopo. Misteri della viabilità. E se la solerzia nel mettere i dissuasori è encomiabile, un po’ meno è l’attenzione alla cura delle strade. In via Saline, dove in 500 metri di strada ci sono 3 dissuasori e 4 tombini sfondati, con l’asfalto che ha ceduto di schianto attorno alla cornice. Sono così dall’inizio dell’inverno, diligentemente segnati per la riparazione. Ma forse così la pista da cross è completa: oltre ai dossi, servono le buche.
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