Rapina in bottega: estrae la siringa e si fa dare 200 euro
Paura nel negozio di alimentari Asian Food di via Romagnosi. La Volante a caccia di un presunto tossicodipendente
TRENTO.
«Dammi tutto quello che hai!» Lo sconosciuto ha minacciato la donna che stava dietro al bancone con una siringa convincendola a vuotare la cassa, che conteneva 200 euro. Poi si è dato alla fuga. É successo giovedì pomeriggio, attorno alle 15, nel negozio Asian Food di via Romagnosi, piccolo supermercato specializzato in cibo asiatico. Approfittando forse dell’orario di apertura e dell’effetto sorpresa, il rapinatore, un giovane sulla ventina, ha ottenuto quello che voleva: si presume il denaro per comprarsi altre dosi. Con tutta probabilità si tratterebbe infatti di un tossicodipendente spinto al gesto criminale dall’ansia di procurarsi la droga. Per la dipendente thailandese un grande spavento, ma nessun danno fisico: una volta soddisfatte le richieste del giovane, infatti, quello si è allontanato di gran fretta, facendo sparire le sue tracce.
Sull’episodio ora indagano gli uomini della squadra volante di Trento. Grazie alla collaborazione della venditrice, si è cercato di realizzare un identikit dell’individuo, ma gli agenti sono in cerca anche di altri eventuali testimoni che possano averlo visto allontanarsi per capire se avesse un veicolo pronto per la fuga. Sono state anche visionate le registrazioni delle videocamere di sorveglianza poste nel quartiere, nella speranza di ricostruire i movimenti del rapinatore e di averne una immagine chiara. Le prossime ore saranno probabilmente decisive per arrestarlo.
Gesti di questo genere non sono purtroppo nuovi neppure a Trento, dove la piaga della tossicodipendenza spinge talvolta dei disperati ad armarsi di quello che hanno (una siringa) per reperire del denaro facile. In questo caso non ci sono stati feriti, come era avvenuto invece nel 2010 in Clarina. Anche allora protagonista era stato un ventenne trentino, che era stato arrestato e aveva patteggiato una pena ad un anno e dieci mesi da scontare ai domiciliari, con pesanti accuse che andavano dalla tentata rapina alle lesioni. La vittima infatti, una sessantenne, oltre ad essere minacciata con la siringa si era beccata anche un pungo in faccia. Dopo pranzo stava camminando in via Einaudi quando era stata avvicinata dal ragazzo - che fino a quel momento era incensurato - che l'aveva bloccata, le aveva mostrato la siringa avvicinandola al viso e assestandole un pugno in faccia. Il giovane aveva cercato di strapparle la catenina d'oro che aveva al collo, ma la donna si era opposta. Udendo le urla, un vicino aveva dato l’allarme e la polizia aveva intercettato poco dopo il rapinatore.(l.m.)