SPIAZZO RENDENA

Rapina alla Rurale di Spiazzo RendenaBottino di 130 mila euro

Una rapina è stata compiuta ieri mattina alla Cassa Rurale di Spiazzo Rendena. Secondo una prima sommaria ricostruzione, poco prima delle 10.30 tre individui con il volto parzialmente coperto sono entrati nella banca. Uno di loro, armato di pistola, si è fatto consegnare i soldi contenuti in cassa e assieme ai complici è scappato. Bottino ingente: 130 mila euro.



SPIAZZO RENDENA. Sembrava essere una banca a prova di rapina la sede di Spiazzo Rendena della Cassa Rurale di Spiazzo e Javrè. Non aveva mai subito colpi di nessun genere se non nei lontani anni Cinquanta. Ieri i rapinatori hanno portato via circa 130 mila euro.
 Questo nonostante la banca godesse di un deterrente considerato unico ed esemplare: la vicinanza della locale caserma dei Carabinieri che sta dirimpetto - separata solo dalla strada comunale. La banda dei rapinatori si sente sicura: sono dei professionisti, calcolano anche questo pericolo. E calcolano anche il fatto che saranno filmati dalle due telecamere puntate sull’entrata. Sono entrati, hanno fatto il colpo e sono fuggiti con grande rapidità.
 Certamente non si tratta di sprovveduti, stando alle indicazioni fornite dal tenente Andrea Oxilia, comandante del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Riva del Garda, che per i modi “gentili” (nonostante le armi in pugno) li ha definiti “professionisti gentiluomini”.
 La rapina è avvenuta alle 10 del mattino. Nella sala a piano terra della banca c’erano gli impiegati. Di là dal bancone alcuni clienti in attesa di espletare le consuete incombenze. All’improvviso fanno irruzione tre soggetti “parzialmente camuffati”. Uno dei tre è armato. Annunciano la rapina e si avventano sulle due casse in funzione. Arraffano tutto il contante disponibile e si dileguano. Fuori sono attesi da un complice su una macchina di grossa cilindrata.
 Scatta l’allarme. Vengono istituiti posti di blocco in entrata ed in uscita dalla Valle, inutilmente. Anche perché la macchina usata per la rapina, un potente Suv Nissan, viene ritrovato, poco dopo, a non più di un chilometro dal luogo del colpo, sulla strada che porta alla Casa di soggiorno di Spiazzo: macchina evidentemente rubata, targata con la sigla della provincia di Brescia.
 In banca accorrono prontamente i Carabinieri della stazione di Spiazzo. E sul posto si portano anche gli agenti della Squadra mobile di Trento. Arriva il comandante della Compagnia di Riva sotto la cui giurisdizione ricadono le Giudicarie. La banca viene come di norma chiusa e sulla posta viene apposto il fatidico cartello “chiuso per rapina”. Come di consueto arrivano i primi clienti, meravigliati e increduli dell’accaduto. Ci vuole il giusto tempo perché la giovane cassiera e i suoi colleghi, spaventati e increduli, si riabbiano dallo spavento e comincino a ricostruire l’accaduto.
 Le Forze dell’ordine, iniziano a visionare il filmato della mattinata e della rapina. Si cerca di quantificare il tipo e la quantità del denaro mancante: si tratterebbe appunto di 100 mila euro. Un colpo grosso. Arriva anche la «scientifica», per rilevare le impronte. I ladri, pur travestiti non portavano guanti. Ma sarà dura risalire agli autori e arrestarli.













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