l’ex assessore

«Questo è il nostro popolo che vuole partecipare»

MEZZOCORONA. «Questo è il popolo trentino, il nostro popolo». Silvano Grisenti lo dice guardando dall’alto la sala del PalaRotari che si va lentamente svuotando. La convention si è appena conclusa e...



MEZZOCORONA. «Questo è il popolo trentino, il nostro popolo». Silvano Grisenti lo dice guardando dall’alto la sala del PalaRotari che si va lentamente svuotando. La convention si è appena conclusa e lui non ha proferito parola. Non è salito sul palco, del resto nessuno se lo aspettava. Ha fatto gli onori di casa accogliendo i partecipanti, poi è andato a sedersi in platea, tra la gente, che tra gli oltre mille dell’auditorium fatichi a trovarlo. Silenzioso e appartato, ma proprio per questo ancor più presente. Non è lui il presidente di questa nuova associazione di cui oggi si celebra il battesimo, non compare nemmeno tra i soci fondatori. Eppure ne è l’ispiratore, quello che ha registrato il marchio in Camera di commercio. E il successo di questo debutto è il suo.

Lo vedi dalle persone che fanno la fila per salutarlo, si congratulano, si scappellano come si fa con i potenti, si fanno vedere. Qualcuno più in confidenza si spinge fino alla pacca sulla spalla: «Bello Silvano, bravo, un successo».

Ai giornalisti che gli chiedono se questo è l’inizio di un progetto politico, lui continua a rispondere secco: «No». Poi aggiunge: «Questa partecipazione dice che la gente trentina vuole esserci, vuole contare». Veramente qui sono in molti a dare per scontato che il nuovo partito alle prossime provinciali ci sarà, con dentro i delusi di Upt e Pdl , Udc e pezzi di società civile. «La gente ha dei bisogni e semplifica - si limita a dire Grisenti - oggi la fatica è lavorare sui contenuti. Qui abbiamo discusso di lavoro, la prossima tappa - anticipa - sarà a febbraio, dove parleremo di welfare. Quello che dobbiamo fare adesso è creare le condizioni per includere. Intanto siamo partiti».

I mille e più di Mezzocorona hanno detto che l’ex assessore e presidente di A22 ha ancora una base che lo vede come riferimento politico ed è pronta a sostenerlo. La giornata di ieri serviva per contarsi, «siamo partiti». Ora si tratterà di capire i prossimi passi, come si terranno insieme Viola e Dalfovo, De Laurentis e Pomini. Intanto Adelino Amistadi, mentre sale le scale e si avvicina a Grisenti, sintetizza così: «Salutiamo il capo». Perché qui nessuno ha dubbi, che il capo è lui.(ch.be.)













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