Qualità della vita, Trento resta sul podio

Ma il capoluogo, scavalcato da Bolzano che sale al primo posto, scende di una posizione nella classifica del Sole 24 Ore



TRENTO. Trento resta sul podio ma scivola dal secondo al terzo posto nella classifica “Qualità della vita” del Sole 24 Ore. Secondo il quotidiano economico è Bolzano, l'anno scorso soltanto decima, la provincia in cui si vive meglio, Reggio Calabria peggio. Milano è in seconda posizione e la capitale, Roma, al 16.mo posto, arretra di quattro posti in un anno.

Giunta alla 26.ma edizione, l'indagine mette a confronto la vivibilità delle province italiane rispetto a sei aree tematiche (servizi/ambiente/salute, popolazione, ordine pubblico, tempo libero, tenore di vita, affari e lavoro) per totali 36 indicatori.

La provincia in vetta è Bolzano, posizione che detiene per la quinta volta, seguita da Milano e Trento, che due anni fa era al vertice. Nella parte bassa si trova una concentrazione di centri del Mezzogiorno, con Reggio Calabria sull'ultimo gradino, Vibo Valentia al penultimo e poco distante Messina (104.ma).

Nel dettaglio, Trento ha ottenuto questi piazzamenti: tenore di vita, 16.mo posto; affari & lavoro, 48.mo; servizi & ambiente: 16.mo; popolazione, 8.vo; ordine pubblico, 40.mo; tempo libero, 20.mo.

I tasti dolenti. Trento si fa superare da Bolzano nel reddito pro capite (30.456 euro, contro i 35.823), nel tasso di occupazione (65,9%, contro il 71%), e soprattutto nel tasso di emigrazione ospedaliera (13,9% contro il 4%) da sempre un tallone d’Achille per il capoluogo, che in questa voce si piazza all’89.mo posto.

Pessime anche le performance nell’imprenditoria giovanile, con il 39,1% (100.mo posto) e nel costo della casa al metro quadro, con 2.800 euro (99.mo).

Non troppo lusinghieri i dati sulla criminalità, con 211 truffe e frodi informatiche (66.mo posto), 340 furti in casa (48.mo) e 114 scippi e borseggi (46.mo) ogni 100 mila abitanti.

Le eccellenze. Trento è ai primi posti invece per l’indice di Legambiente (secondo posto, pari a 76,4), per l’indice di sportività (secondo posto con 791,2), la speranza di vita media (terzo con 83,3 anni) e i consumi per famiglia (quarto con 2.603 euro).

Bolzano esulta. Bolzano ritorna al primato per la quinta volta in 26 anni (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995). Molti i suoi punti di forza: nelle prime due macroaree “tenore di vita” e “affari e lavoro” eccelle, ad esempio, nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media). Buoni risultati anche in “popolazione”, in particolare per l'indice di vecchiaia e la speranza di vita e nel “tempo libero”, dove è prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri. «Qualità dei servizi porta a qualità di vita, e qui abbiamo una lunga esperienza di buon autogoverno e di gestione dell'autonomia a vantaggio della popolazione. Tutto questo senza far mancare il nostro contributo al risanamento del debito pubblico», sottolinea il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher. Mentre la tuffatrice Tania Cagnotto dice: «A Bolzano c’è tutto, manca solo il mare».

I migliori nei diversi ambiti.Prendendo in considerazione i singoli capitoli dell'indagine, spicca per “tenore di vita” Milano come capolista, in “affari e lavoro” al top Prato, per “servizi ambiente e salute” Monza e Brianza. Nel capitolo demografico svetta Olbia Tempio, in Ordine pubblico la più tranquilla risulta Nuoro e nel “tempo libero” infine Rimini. Milano - che era all'ottavo posto lo scorso anno - ha raggiunto il secondo posto grazie agli indicatori del benessere (pensioni, Pil), dei servizi e delle opportunità di svago, mentre meno bene va sul fronte della sicurezza, trend che comunque coinvolge tutti i centri più grandi o ad alta attrazione economica o turistica.(l.m.)













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