Provinciali, Tfr e tredicesime a rischio

Dellai: «Temo dovremo adeguarci. Manovra iniqua, ma nostri Comuni salvi»


Chiara Bert


TRENTO. Era già accaduto l'anno scorso con il blocco dei contratti del pubblico impiego previsto dalla Finanziaria del governo Berlusconi. E anche questa volta i dipendenti provinciali rischiano di pagare lo stesso tributo chiesto agli statali dalla nuova manovra del governo: Tfr congelato per due anni per chi va in pensione di anzianità e tredicesima in forse se la pubblica amministrazione non rispetterà gli obiettivi di spesa.

«Temo che dovremo adeguarci», ammette il governatore trentino Lorenzo Dellai. Che sulla manovra dà un giudizio severo: «Affrettata, sbilanciata e fortemente regressiva, aumenta le tasse, riduce indiscriminatamente le spese e azzoppa la crescita. Ci aspetta un autunno di scontro sociale». Il giorno dopo il varo della manovra-bis da parte del governo, Dellai tira le prime (provvisorie) somme sull'impatto che la scure da 45 miliardi in due anni avrà sul Trentino: «È evidente che anche per noi i sacrifici saranno maggiori, ma le cifre attuali sono esagerate e le contesteremo».

Presidente Dellai, qual è il suo giudizio su questa manovra?
È molto affrettata e sbilanciata. Non mi pare di vedere alla base un disegno, una visione di futuro. È poi una manovra fortemente regressiva, che aumenta le tasse e riduce indiscriminatamente le spese. Ma così si va a penalizzare la crescita di tutto il Paese.

Quale sarà l'impatto per il Trentino?

La manovra acuisce i sacrifici per tutti, Regioni, Province e Comuni e dunque anche per noi. Ma noi manteniamo le nostre posizioni, riteniamo che il nostro apporto al patto di stabilità debba essere equo rispetto alle nostre risorse. E i dati della manovra, così come quelli della manovra precedente, non sono affatto equi. Per le Regioni a statuto speciale c'è un apporto superiore rispetto a quello che dovrebbe essere il giusto, definito sulla base dei bilanci. Il rischio è che per il Trentino arrivi da Roma un conto da 500 milioni di euro.

Che margini di azione ci sono per evitarlo?

La manovra per ora fa un conto globale, noi riteniamo che l'accordo di Milano preveda degli impegni che faremo valere. Il Trentino ha qualche strumento in più per difendersi da una fase così difficile: con l'autonomia e l'impegno di tutti, parti sociali e imprenditori, credo riusciremo a superarla senza grandi difficoltà. Con il governo si farà una trattativa, le cifre sono esagerate e noi le contesteremo.

Ma nel frattempo la situazione dell'Italia, con gli attacchi della speculazione e la crisi dei mercati finanziari, è drasticamente peggiorata.

È evidente che anche noi, come tutti, avremo un maggiore patto di stabilità da rispettare. Ma questo contributo deve essere ragionevole. È presto per tirare conclusioni, dobbiamo ancora vedere il testo del decreto e le eventuali modifiche che usciranno dal dibattito parlamentare. La manovra interviene in modo pesante (Tfr e tredicesime) anche sui dipendenti pubblici.

Queste misure varranno anche in Trentino?
Queste sul pubblico impiego sono norme che temo dovremo recepire, come è accaduto l'altra volta con la Finanziaria. Ma mi riservo di valutare dopo aver letto il testo del decreto.













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