Provinciali, la pausa caffè «entra» nel contratto
Accordo per i 13 mila lavoratori delle autonomie locali: 80 euro medi di aumento e una tantum fino a 98 euro. Le nuove pagelle saranno concertate con i sindacati
TRENTO. Via libera all’aumento di 80 euro medi in busta paga, progressioni economiche per tutti gli aventi diritto, una tantum di 500 euro per il 2015, Foreg riportato allo stanziamento storico previsto nel 2012. Ma anche regolamentazione della pausa caffè, regole più severe per i furbetti del cartellino e ritorno alla valutazione individuale dei dipendenti, con modalità che saranno oggetto di trattativa con i sindacati.
È stato firmato nella notte l’accordo stralcio fra Apran (L’Agenzia che rappresenta gli enti pubblici) e sindacati della funzione pubblica (Cgil, Cisl, Uil e Fenalt) per il rinnovo del contratto collettivo 2016-2018 per i 13.500 dipendenti (area non dirigenziale) della Provincia e dei suoi enti strumentali, dei Comuni, delle Comunità e delle Aziende pubbliche di servizi alla persona. «Dopo sette anni di blocco - commenta il governatore Ugo Rossi - viene riconosciuto con questo accordo il giusto valore al lavoro dei dipendenti che fanno della nostra pubblica amministrazione un buon esempio di efficienza nell’erogazione dei servizi. Dopo anni di austerity questo strumento può costituire anche un volano per la ripresa dei consumi ridando fiato alla capacità di spesa delle famiglie. L’auspicio è che entro fine anno si riesca ad ottenere analogo risultato anche per il personale degli altri comparti (sanità e scuola, ndr)».
Regolata la pausa caffè. La circolare del dirigente del personale della Provincia Luca Comper, entrata in vigore il 1° luglio scorso, aveva introdotto la stretta: pausa autorizzata per un massimo di 15 minuti, con l'obbligo di timbrare il cartellino. Ora la pausa è stata regolamentata nel contratto: non è computata come orario di lavoro e sarà recuperata nell’ambito della flessibilità oraria mensile. Entro un anno saranno verificati gli effetti.
Norma anti–furbetti del cartellino. La Provincia ha voluto introdurre nel contratto le nuove norme contro i «furbetti del cartellino» previste dalla legge Madia. In caso di falsa attestazione in servizio, «auspicando non accada mai e con la certezza che le prassi fraudolente sono da sanzionare», ricordano i sindacati, il lavoratore - a differenza di quanto previsto dalle norme nazionali - avrà il diritto di essere sentito prima di essere sospeso (in via cautelare) dal servizio.
Valutazione. Il contratto prevede «strumenti di valutazione della prestazione individuale e di gruppo al fine di premiare chi si impegna di più», sottolinea la Provincia. «La revisione del modello di valutazione sarà oggetto di concertazione. I riflessi, ai fini dell’erogazione di premi legati al merito ovvero alle progressioni di carriera, a valere dal 2018, saranno contrattati a livello di comparto», puntualizzano i sindacati. Istituita anche la figura del «consigliere di fiducia» per il contrasto a situazioni di disagio lavorativo.
Parte economica. Il contratto prevede un aumento di 80 euro medi lordi a regime a partire dal prossimo 1°gennaio per ogni dipendente con il riconoscimento di un arretrato sull’annualità 2016 pari a 500 euro annui medi lordi. Con gli ulteriori 12 milioni annunciati qualche giorno fa da Rossi, è stata anche pattuita la ripresa delle progressioni di carriera (anch’esse bloccate dal 2009) per chi ha maturato i requisiti al 31 dicembre 2016. I sindacati quantificano l’una-tantum per il 2015 da 56 a 98 euro in base al livello di appartenenza del lavora. Ora la parola passa ai lavoratori: assemblea il 28 novembre a Trento al cinema Vittoria dalle 14 alle 16.©RIPRODUZIONE RISERVATA