Provincia, arriva la «rivoluzione dirigenti»
Giunta straordinaria per disegnare la riforma: creazione di un apposito Albo, stop ai dirigenti a vita
TRENTO. Una riforma della dirigenza pubblica provinciale del Trentino è stata oggetto oggi di una riunione della Giunta della Provincia autonoma. Tra i punti di cambiamento individuati c'è quello dell'accesso alla dirigenza, per cui sono state ipotizzate modifiche nell'accesso, con un concorso generico, mentre ora avviene per lo specifico posto vacante. Vi è poi quello della valutazione dei risultati conseguiti dopo un primo triennio di lavoro, per confermare o meno l'iscrizione al cosiddetto Albo dei dirigenti. Ad oggi invece la valutazione avviene esclusivamente per titoli. Quanto alla durata degli incarichi, a tempo determinato, sono ipotizzati per un minimo di tre anni e un massimo di cinque in uno stesso settore, con valutazione annuale. Previste revoche. Incarichi a esterni, in percentuale da definire, a tempo determinato. Sono ipotizzati inoltre incarichi aggiuntivi per coprire posti vacanti, quando il conferimento non sia tempestivo, ma verrebbero soppressi i sostituti dirigenti.
«La domanda di dirigenza non è statica, varia nel tempo - spiega il presidente Ugo Rossi - e questo significa che dobbiamo introdurre nel sistema elementi di flessibilità». Così il presidente della provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, dopo la riunione della Giunta in cui è stata discussa la riforma della dirigenza pubblica provinciale. «Quindi non ci saranno più dirigenti 'a vità, ma personale dirigenziale appositamente selezionato - ha spiegato - che potrà essere utilizzato o meno nell'ambito dell'amministrazione, a seconda delle necessità. L'altra parola chiave è merito. Con l'istituzione dell'albo dei dirigenti verranno definiti meccanismi di ingresso attraverso percorsi concorsuali e meccanismi di valutazione del potenziale del dipendente, che tengano conto non solo dei titoli e dell'anzianità di servizio e favoriscano le caratteristiche, gli “skill”, del candidato, in particolare dei più giovani».