Protesta università: occupata la facoltà di Sociologia a Trento / Foto

In programma un incontro con il preside Dallago, assemblee e cineforum



TRENTO. Prosegue l'occupazione della facoltà di Sociologia a Trento da parte di un gruppo di studenti in segno di solidarietà con il movimento contrario al ddl Gelmini.

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Con le lezioni in parte sospese, gli studenti hanno promosso due tavoli di discussione dedicati alla provincializzazione dell'ateneo trentino seguita all'accordo di Milano del novembre 2009.

Gli occupanti hanno manifestato l'intenzione di incontrare il preside di facoltà Bruno Dallago. Il loro obiettivo - si apprende - è quello di continuare l'azione di protesta anche nei prossimi giorni. Sono in programma momenti di musica e un cineforum. Per domani è prevista un'assemblea sul tema della crisi economica.

La facoltà era stata occupata martedì sera al termine di una giornata molto tesa, e che aveva portato il rettore Davide Bassi ad accordare agli studenti un'assemblea generale di ateneo per il prossimo 15 dicembre.

La decisione è stata presa durante un'assemblea degli studenti, per protestare contro la riforma Gelmini.

Un corteo di alcune decine di studenti, che protestavano contro il decreto di riforma universitaria, è sfilato nel pomeriggio nel centro di Trento.

Sono partiti dalla facoltà di Sociologia, per passare tra Lettere e filosofia, Giurisprudenza ed Economia. Sono tornati poi a Sociologia, dove dalle 18 era in programma un'assemblea.

Hanno urlato slogan e lanciato alcuni fumogeni, senza particolari momenti di tensione. Tra i manifestanti erano presenti rappresentanti del movimento Onda anomala, del Centro sociale Bruno, dell'Aula 13 di Sociologia e del Partito della Rifondazione comunista e dei Giovani Comunisti.

Rifondazione comunista e i comunisti italiani e la Federazione della Sinistra esprimono ''completo sostegno al movimento studentesco, a favore di un'università pubblica e trasparente, accessibile a tutti e di qualità, non asservita agl'interessi privati, ma all'interesse collettivo della cittadinanza'', secondo quanto sottolineano in una nota.

''Università pubblica non è un slogan - proseguono - ma una prospettiva e sottolineano come durante il corteo cittadino del tardo pomeriggio lo slogan prevalente fosse ''Meno mercato, più democrazia"













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