Profughi, a Trento porte aperte: no alla paura
Un’occasione d’incontro con gli ospiti per conoscersi e partecipare alle attività: dal cinema allo sport, dall’arte alla musica
TRENTO. Una giornata di felicità, per stare insieme e conoscere meglio un mondo a dir poco demonizzato da molti. Un’occasione per conoscere tante persone e ricordare che, lontani dalle polemiche e dagli striscioni di condanna, sono in tanti ad essere solidali e vicini ai richiedenti asilo.
La residenza Fersina di via al Desert, gestita dalla cooperativa Kaleidoscopio per il Cinformi, ha infatti per la quarta volta “aperto i suoi cancelli”: una giornata per far conoscere agli interessati gli ospiti del centro e partecipare alle loro attività quotidiane. All’evento organizzato in concomitanza con la “Giornata Mondiale del rifugiato” sono quindi arrivati in tanti curiosi di ogni età, per passare un pomeriggio in allegria, dimostrando la loro vicinanza ed il loro interesse per delle persone, degli esseri umani, che troppo spesso non vengono trattati come tali.
«È un momento di incontro molto importante, – ha sottolineato il responsabile della residenza per Kaleidoscopio Romeo Arnoldo - lo è soprattutto per chi vive qui. È importante vedere molta gente che si interessa a loro, che venga anche a vedere le cose belle che i ragazzi sanno fare e stanno facendo qui: dai laboratori allo sport, fino a creazioni di stampo più artistico. In questo momento storico è confortante vedere così tanta gente a cui tutto questo interessa».
Per molti quindi è stata un’ottima occasione per avvicinarsi a questo mondo così vicino ma allo stesso tempo così distante, un’occasione per conoscere a tu per tu i rifugiati, passare del tempo con loro ed osservare o partecipare alle loro attività. All’interno della residenza stessa si potevano trovare sale dove guardare insieme le partite di calcio della Coppa del mondo, oppure dove venivano proiettati film, in particolare “Non sposate le mie figlie”, una pellicola francese la cui proiezione era parte del progetto “Storie da cinema”, in collaborazione con il Centro per la Cooperazione Internazionale. Nel giardino invece tanto spazio per lo sport tra il ping pong ed il basket, per la produzione artistica e manuale degli ospiti e per la musica.
Tra i protagonisti della giornata anche l’artigianato e, soprattutto, gli artisti che lo realizzano come Mathurin, un ragazzo proveniente dal Camerun in Italia da un anno, e le sue sculture in legno che ha realizzato in tempo reale in occasione dell’evento. Mathurin, residente al centro, fa da qualche tempo parte dell’associazione Alchemica, che ha conosciuto nell’ambito del progetto “Suoni urbani” ed inoltre, come ci spiega, parteciperà anche al contest di scultura organizzato nell’ambito delle Feste vigiliane. Visto che il nome della manifestazione era “Contaminazione: ritmi e voci” il pezzo forte della giornata sono state le esibizioni musicali delle tante formazioni presenti: l’Orchestra d’argento, il coro multietnico Mille Note, il Coro Paganella, il coro Amici della musica, il gruppo “Stregoni” ed il coro Residenza Fersina. Quest’ultimo in particolare, composto dagli ospiti del centro, è nato da pochi mesi grazie ad un’iniziativa ed alle lezioni offerte dalla collaborazione di Kaleidoscopio, Coro Paganella ed associazione Aurona. Il coro dei residenti ha intrattenuto e coinvolto i tanti spettatori presenti con canti e canzoni sia di tradizione “etnica” che popolare trentina.