TRENTO. Oltre all'alpinista bolzanino d'adozione Simone Moro, in cima al Nanga Parbat, salito per la prima volta in invernale, c'era anche un altro pezzetto della nostra regione e delle Dolomiti: un nuovo super paio di scarponi d'alta quota, studiati proprio con la collaborazione del forte himalaysta e prodotti da una delle più note aziende calzaturiere del settore alpinistico, La Sportiva di Ziano di Fiemme. Si tratta del modello Olympus Mons Evo.

Lo scarpone Olympus Mons Evo

Come spiega la ditta trentina, uno dei marchi leader a livello mondiale nella produzione di scarpette da roccia e calzature tecniche, questa scarpa è consigliata per alpinismo hymalayano tecnico ed utilizzi estremi in ambienti freddi. "Nessun compromesso alla ricerca della termicità e della leggerezza" è lo slogan per spiegarne le potenzialità. E quale modo migliore, per testarne la validità, se non durante una salita invernale ad un Ottomila? E' quello che nelle scorse settimane ha fatto Simone Moro, portando gli scarponi trentini sulla cima del Nanga Parbat, la nona cima più alta della terra.

Olympus Mons Evo, spiegano i tecnici de La Sportiva, "racchiude in sé quanto di più evoluto ci sia oggi nel campo della tecnologia applicata alla tecnica calzaturiera".

Simone Moro assieme all'altoatesina Tamara Lunger, fermatasi a poco dalla vetta

Il nuovo modello presenta volumi esterni molto contenuti, pur essendo uno scarpone termico doppio d’alta quota, con peso ridotto del 15% rispetto alla precedente versione e diventa in assoluto il più leggero della categoria. Adotta un collarino mobile che favorisce facilità di calzata e precisione di chiusura. E ' predisposto per l’utilizzo dei ramponi ad aggancio rapido. Utilizza una nuova suola altamente isolante, con inserti antiusura in gomma.

Simone Moro in cima al Nanga Parbat con gli scarponi della Sportiva