Primiero, fusione dei Comuni via al sondaggio a fine mese
L’assessore Daldoss scrive alla popolazione per spiegare l’iniziativa e chiedere collaborazione. Soddisfatto il comitato popolare: «Ogni Municipio avrà prosindaci e servizi più qualificati»
PRIMIERO. È ufficiale: fra fine agosto e i primi di settembre sarà effettuato un sondaggio telefonico sulle diverse ipotesi di fusione dei Comuni di Primiero. «Nei prossimi giorni, un campione rappresentativo di famiglie primierotte (scelto in base a criteri di genere e fascia di età) – scrive agli abitanti di Primiero l’assessore provinciale agli enti locali, Carlo Daldoss – sarà contattato da rilevatori esperti e selezionati dal Servizio statistica della Provincia. L’intervista telefonica avverrà prevalentemente in orario dalle 17 alle 21. Data l’importante opportunità fornita da questa rilevazione, chiedo alla popolazione la massima collaborazione».
La lettera sta giungendo in questi giorni nelle case del Primiero. L’assessore Daldoss scrive che il percorso che si sta portando avanti nel Primiero «può considerarsi come un positivo contributo verso una ridefinizione del quadro istituzionale in grado di rispondere all’esigenza di creare migliori condizioni organizzative e di governo del territorio, garantendo al contempo lo stesso standard qualitativo di efficienza dei servizi di cui noi oggi beneficiamo».
Esulta quindi il comitato popolare “Per un Primiero meno diviso” che, con un volantino che verrà distribuito, fissa sette principi per costruire il Comune unico e mette in calendario tre incontri (martedì 19, martedì 26 e giovedì 28 agosto) dislocati, guarda caso, proprio nei centri più incerti riguardo alla possibile fusione: Sagron Mis, Canal San Bovo, Mezzano e Siror. Nei sette punti del comitato popolare si ritiene necessaria l’informazione ed il coinvolgimento della popolazione; si chiarisce l’importanza di attuare le misure necessarie per tutelare i bisogni delle comunità più piccole; si assicura la piena rappresentatività delle diverse comunità interessate attraverso i Municipi con un prosindaco e dei rappresentanti eletti fra i cittadini dell’ex Comune; si promette la riqualificazione dei servizi e del personale. Inoltre si afferma che ogni paese avrà il suo sportello anagrafico e informativo in grado di soddisfare le richieste dei cittadini.
Un fattore importante è poi quello del patrimonio silvo - forestale ed usi civici che resteranno in gestione ai vecchi Municipi, con le entrate derivanti da tali patrimoni che saranno interamente reinvestite nell’ambito di ciascun Municipio. Infine si assicura che la fusione dei Comuni consentirà di avere nuove e più consistenti risorse economiche, maggiori opportunità e peso politico nei confronti della Provincia, diventando il sesto Comune trentino. «Un Comune unico rappresenta oggi – dicono i promotori del comitato – la via più efficace per costruire concretamente il futuro di Primiero, ora profondamente provato dalla crisi economica e sociale che tocca in modo particolare il turismo, fonte primaria dell’economia locale».