Prg, c’è l’ipotesi di accordo per tagliare i 580 emendamenti
Trento. Entra nel vivo la trattativa in Consiglio comunale sulla variante al Prg. Sindaco e centrodestra hanno trovato ieri un terreno di discussione, con un'ipotesi d'intesa - che tuttavia ancora...
Trento. Entra nel vivo la trattativa in Consiglio comunale sulla variante al Prg. Sindaco e centrodestra hanno trovato ieri un terreno di discussione, con un'ipotesi d'intesa - che tuttavia ancora non c'è - che potrebbe portare al sostanzioso "snellimento" dei 580 emendamenti targati proprio centrodestra. Critici invece i 5 Stelle. La maggioranza dovrebbe incassare un via libera sulla non edificabilità in area agricola, mentre le opposizioni porterebbero "a casa" l'assenso della giunta a 25 emendamenti del centrodestra.
Tra i temi "forti" sul tavolo, l'ok al nuovo studentato universitario, al Cofrut di Mattarello, al bacino di innevamento sul Bondone. «Abbiamo trovato delle sintonie su alcuni temi specifici - ha detto Andreatta, - però resta il limite invalicabile della non edificabilità in area agricola. Consentiremo solo alcuni passaggi da area bosco a verde agricolo».
Il consigliere Andrea Merler (Civica Trentina) ha riconosciuto i punti di contatto, ma permangono le distanze: «Siamo riusciti a far passare il concetto che non si debba procedere in maniera integralista sul tema "zero consumo" di suolo. Siamo favorevoli alla riduzione del consumo di suolo puntando sulle ristrutturazioni, ma non ad un blocco totale delle edificazioni». Merler si è detto disponibile a valutare la presentazione di un maxiemendamento: «Dipende dall'accordo, se la maggioranza sosterrà le richieste che riteniamo imprescindibili e che rappresentano le richieste dei cittadini, potremmo valutare». Insomma, se la maggioranza dà l'ok ad alcune richieste cardine del centrodestra si apre la possibilità del ritiro degli emendamenti o del loro accorpamento.
Le minoranze hanno infatti deciso di portare in aula le richieste "inascoltate" dei cittadini che chiedevano permessi di procedere alla realizzazione di lavori, nella forma di 580 emendamenti. Una "mossa" interpretata dalla maggioranza come un tentativo di ostruzionismo per paralizzare l'assemblea, con Alberto Pattini (Patt) che nella seduta di mercoledì sera aveva usato parole forti: «È ostruzionismo antidemocratico o usando una parola forse troppo forte, terrorismo verso l'aula». Accusa respinta nettamente dalle opposizioni, con Gianni Festini Brosa (Lega) che aveva dichiarato: «La maggioranza usa parole inqualificabili delegittimando il nostro lavoro, che prevede l'ascolto di cittadini che aspettano da dieci anni». Anche Andrea Maschio (M5s) aveva criticato la maggioranza: «Questa è una "variantina" senza interventi significativi, un modo per mettere delle bandierine sulle varie particelle di terreno in vista delle elezioni». F.P.