val di non

Predaia apre le porte a Sfruz

Il consiglio di Predaia all’unanimità accetta la proposta di fusione, ma subito e con la forma dell’aggregazione



PREDAIA. Braccia spalancate per accogliere Sfruz, anche se è innegabile che, per i modi ed i tempi, un po’ di fastidio l’iniziativa del tutto inattesa dei vicini l’ha dato. Ma in un modo che non vanifichi lavoro e investimenti, in risorse e rapporti, intessuti dai cinque comuni originari che hanno dato vita a Predaia. E il modo c’è. Il consiglio comunale straordinario convocato ieri sera per dare risposta alla delibera di Sfruz (che invece di scegliere le gestioni associate, ormai all’ultimo istante utile ha rilanciato proponendo la fusione con Predaia) ha impiegato poco più di un’ora per trovarlo e metterlo nero su bianco.

Non una fusione ordinaria, ma una fusione “per aggregazione”. La differenza è sostanziale: nelle normali fusioni, entrambi i comuni si sciolgono e rinascono come comune unico; in quella per aggregazione si scioglie il solo comune che viene aggregato, mentre l’altro rimane perfettamente operativo. Inoltre anche i tempi, per Predaia, devono essere nettamente accelerati: subito la decisione, per elaborare entro la fine dell’anno il progetto concreto di fusione e andare a referendum nella prossima primavera, presumibilmente a maggio. A quel punto il nuovo comune (Pradaia con l’aggiunta di Sfruz) potrebbe diventare perfettamente operativo dal primo gennaio 2017.

Rispetto alla proposta di Sfruz, quindi, tempi molto più rapidi e una procedura molto meno complessa. Predaia è alla sua prima consiliatura, è nato con la piena condivisione di cinque comuni su sei del progetto originario (proprio Sfruz aveva votato contro, in consiglio comunale, a scrutinio segreto) e conta 6700 abitanti contro i 309 di Sfruz. La porta è aperta, e con convinzione, ma non è che chi arriva in ritardo può pretendere che si ricominci daccapo. Una linea che a Predaia ha messo d’accordo tutti: la delibera è stata votata all’unanimità.

« Auspichiamo - dice a caldo il sindaco di Predaia Paolo Forno - che Sfruz entri in Predaia. Perché è il logico completamento del progetto di tre anni fa. E auspichiamo anche che i cittadini di Sfruz abbiano la possibilità di esprimersi con il referendum: ad oggi un voto sulla fusione non hanno mai potuto darlo. Detto questo, crediamo giusto che ci sia anche rispetto per i cinque comuni che già allora hanno scelto la fusione e l’hanno concretizzata».

La palla quindi torna immediatamente a Sfruz. Se accetta la proposta di Predaia, si comincerà da subito a lavorare al progetto di fusione. In caso contrario dovrà ripiegare di corsa sulle gestioni associate.













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