ROVERETO. Nella Bibbia si legge che “c'è un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante”. Ma pare di capire che i gestori dell'impianto natatorio comunale di via Lungo Leno quest’anno non l'hanno preso in considerazione. Oppure hanno commesso un fastidioso errore di conteggio delle fasi lunari. Ma è oggettivo che trovare una ampia fetta di prato recintato, perché brullo, all'interno del parco esterno della piscina comunale, a pochi giorni dall'apertura della stagione estiva, possa infastidire più di una persona.

E così è successo alla piscina di Rovereto. Creando più di un malumore negli appassionati della tintarella e dello sport all'aria aperta. E anche dibattito virtuale, sulla piazza di Facebook, dopo un post di Claudio Ghezzi sulla bacheca di “Sei di Rovereto se...”.

Come spiegherebbero i tecnici della Fondazione Mach di San Michele all'Adige o un bravo agricoltore, seminare l'erba, in un terreno brullo, necessita del suo tempo, di condizioni climatiche ideali, della giusta quantità di sole e di acqua. E prima di vedere un tappeto erboso verde smeraldo, alto e soffice, ci vogliono almeno un paio di settimane e una rasatura da esperti. I gestori della piscina ne sono ben consapevoli. Interpellati ieri pomeriggio, lo hanno confermato: «Stiamo sistemando il prato esterno, ma prima di poter aprire il prato al pubblico dovranno trascorrere due settimane di tempo».

Intanto sulla piazza virtuale del social network continuano le segnalazioni di piccoli problemi, all’interno del parco esterno della piscina comunale. Come buche, «definite trappole per i bambini». Oppure i bagni chiusi. A questo punto, l’utente della piscina chiede l’intervento dell’assessore competente: «Per controllare questo tipo di gestione».