Posti letto, si taglia anche in Trentino
Monti imporrebbe di cancellarne 462, ma Rossi frena: «Saranno molti meno, ma anche qui dobbiamo intervenire»
TRENTO. Niente tagli imposti da Roma, ma comunque una consistente sforbiciata nei posti letto ospedalieri ci sarà anche in Trentino, seppur con tempi e modalità decise dalla giunta provinciale. L’Autonomia ci salva sul come e sul quanto, ma non dalla sostanza: anche il Trentino dovrà adeguare al ribasso il proprio numero di letti negli ospedali, così come ha imposto il governo Monti alle Regioni italiane con il decreto sulla spending review.
Lo chiarisce l’assessore alla sanità Ugo Rossi, replicando ad un articolo apparso ieri sul Corriere della Sera nel quale si facevano i numeri - regione per regione - della diminuzione dei posto letto. Rossi spiega che il Trentino - non partecipando al riparto nazionale delle risorse - è autonomo della definizione dei tagli. Attualmente i posti letto pubblici in Trentino sono 1762, mentre quelli privati sono 674. Il governo vorrebbe portare quelli pubblici a 1300, ma Rossi frena: «La nostra sarà una contrazione inferiore e molto più graduale. Ma ci sarà. Interverremo sui posti letto per i pazienti acuti, i più costosi, mentre cercheremo di contrarre in modo più ragionato i posti per le lungo-degenze che - con l’aumento dell’invecchiamento della società - in futuro diverranno preziosi.
Come si concretizzeranno i tagli? «Sarà un processo graduale - spiega Rossi - con la trasformazione degli ospedali di valle (o almeno alcuni di essi) in case di riposo. Mi riferisco, ad esempio, alla struttura di Ala. Oppure a Mezzolombardo, dove la nuova struttura non sarà a stretto carattere ospedaliero e potremo prevedere che i posti letto siano gestiti dai medici di medicina generale».
Ma ci sono molte altre “rivoluzioni” in vista. «Rivedremo il sistema delle urgenze, concentrando gli interventi chirurgici del fine settimana al nuovo Not, in modo da non avere negli ospedali di valle medici impiegati inutilmente. Tutto questo grazie anche al potenziamento dei voli notturni. E anche il nuovo ospedale vedrà un accorpamento delle unità operative e la cancellazione di alcuni primariati in modo da rendere più elastico il passaggio dei pazienti tra le due aree funzionali che nasceranno, quella medica e quella chirurgica».
Rossi fornisce infine altri numeri: «I tagli al bilancio della sanità per il 2013 ammontano a 27 milioni di euro. Come raggiungeremo questa cifra? Basta assunzioni tra il personale amministrativo; blocco del turn over (derogabile) in quello medico e migliore gestione degli appalti e dei servizi. I risparmi previsti saranno di 11 milioni, mentre gli altri 16 li gestiremo con un piccolo “tesoretto” messo da parte negli anni scorsi».