Poste: chiude il centro, salve le periferie
Contrazione degli orari nelle località principali per garantire il servizio nei paesi e nelle frazioni più remote: ecco i calendari
TRENTO. Quest’anno, a soffrire di più le chiusure degli uffici postali, saranno i centri maggiori. Le Poste hanno infatti programmato gli interventi estivi scegliendo di limitare gli orari degli uffici a turno unico e a doppio turno, imponendo ai primi chiusure mirate, e ai secondi dei turni di mezza giornata. Il personale che verrà così liberato dagli impegni servirà a mantenere aperti secondo gli orari abituali gli uffici delle periferie e dei paesi. Modulando in questa maniera gli orari, le Poste ritengono di poter fare fronte sia alle ferie dei propri dipendenti che all’impegno a mantenere il servizio nelle zone meno centrali del Trentino.
Il dettaglio degli interventi pianificati per l’estate prevede che Rovereto 3 rimanga chiuso solo il 14 agosto, mentre Rovereto 4 chiuderà sia venerdì 16 agosto che sabato 17. L’ufficio di Marco chiuderà ogni lunedì, mercoledì e venerdì fino al 9 agosto, e dal 14 agosto al 13 settembre.
Chiusi mercoledì 14 agosto anche gli uffici di Povo, Mattarello, Ravina e Trento 6 mentre a Villazzano, Martignano e Trento 12 la chiusura sarà venerdì 16 e sabato 17 agosto. Trento 5 sarà chiuso ogni venerdì e sabato fino al 14 settembre.
Il doppio turno (8.15-18.15) verrà soppresso per vari uffici, che passeranno così all’orario mattutino (8-14 da lunedì a venerdì, 8-12 di sabato). Scendendo nel dettaglio, mentre Trento Centro chiuderà il doppio turno solo il 16 agosto e Rovereto dal 12 al 16 agosto, per gli altri uffici gli orari ridotti proseguiranno sino alla fine di agosto: Trento 2, Trento 3, Mezzolombardo, Cles e Arco hanno già iniziato, mentre dal 29 luglio al 30 agosto toccherà a Pergine Valsugana. Trento 1 inizierà invece a osservare l’orario ridotto dal 15 luglio sino al 30 agosto.
Riduzioni d’orario in vista anche per lo sportello Poste Impresa di Trento: orario mattutino dal 5 al 9 e dal 19 al 23 di agosto, chiusura dal 12 al 16.
Ridistribuendo le risorse umane non impiegate negli orari di chiusura (e al netto dei turni di ferie), Poste conta di mantenere invariati i servizi di tutti gli altri uffici. Il sacrificio chiesto ai centri più grossi permetterà, secondo le stime della società, di far ricadere meno disagi nelle periferie, di norma falcidiate durante l’estate.
In linea di principio, ciò dovrebbe rendere meno gravosi i disagi per le popolazioni che vivono nelle valli e nelle frazioni meno servite dalle Poste, che vedrebbero confermati i consueti orari di apertura.
Sulla possibilità che il sistema dimostri una tenuta, è scettico Lorenzo De Carli (Uil Poste): «Bisogna capire come questa organizzazione reggerà agli inevitabili imprevisti, a partire dalle malattie. Con delle forze così ridotte anche un’assenza può pesare in maniera negativa sul servizio degli sportelli. Il problema è che alle Poste è in atto una forte riorganizzazione del lavoro e il nostro tentativo è di tamponare le emergenze dove esse si verificano, nei limiti delle possibilità».
Ma gli imprevisti sono in agguato, ammonisce De Carli. «A memoria, in ogni anno è accaduto qualcosa di inopinato che ha fatto saltare i turni previsti. Quest’anno perlomeno abbiamo avuto comunicazioni precise e tempestive sull’organizzazione del lavoro per l’estate, come da noi sollecitato da anni. Staremo a vedere se il sistema regge».
©RIPRODUZIONE RISERVATA