Positivo all’alcoltest, assolto ma resta senza patente
La storia di un 50enne denunciato per guida in stato di ebbrezza «riabilitato» poi dal giudice. Ma il Commissariato del governo non ha rivisto la sospensione
TRENTO. Il tribunale gli ha dato ragione e lo assolto dall’accusa di guida in stato di ebbrezza ma il provvedimento del commissario del governo - che gli aveva sospeso la patente per un anno - è ancora in vigore. Quindi lui si trova con la ragione dalla sua parte, ma comunque non può guidare.
La storia che raccontiamo è quella di un agricoltore 50enne che una sera del novembre scorso era andato con un amico a prendere in una pizzeria della zona di Cadonazzo alcune pizze da portare a casa per cena. Succede che quando la macchina dell’uomo riparte, tampona una vettura parcheggiata. A quanto pare chi è alla guida non si ferma e così l’incidente viene scoperto solo più tardi quando il proprietario della macchina incidentata esce dal locale pubblico. A quanto pare è un’altra persona a spiegargli che a causare il danno era stata la macchina dell’agricoltore. Che lui conosce tanto che lo chiama chiedendogli di tornare indietro per fare la constatazione amichevole. L’agricoltore torna indietro ma fra i due inizia un’animata discussione tanto che alla fine vengono chiamati i carabinieri. Che hanno la sensazione che l’agricoltore e presunto tamponatore sia un po’ alticcio. E lo sottopongono così ad un controllo con l’etilometro che dà risultato positivo. Parte quindi la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il Commissariato del governo gli sospende la patente per un anno. In tribunale però l’uomo - difeso dall’avvocato Andrea Stefenelli - si difende sostenendo che se era ubriaco, non lo era alla guida di una macchina. Il controllo con l’etilometro, infatti, sarebbe avvenuto molto dopo il tamponamento tanto che - spiega - lui era tornato a casa dove aveva mangiato accompagnando la pizza con delle bevande alcoliche. Ma quando è tornato nel parcheggio del locale - chiamato dal proprietario dell’auto tamponato - non lo aveva fatto alla guida di una macchina e quindi non poteva essere condannato per un reato che non aveva commesso.
Il giudice De Donato gli dà ragione e quindi lo assolve. Il problema riguarda la sospensione della patente. Era già stato presentato un ricorso al giudice di pace ma è stato respinto. E il Commissariato del governo non revocherà la sua decisione - e quindi la sospensione - fino a quando non ci saranno le motivazioni della sentenza del giudice di primo grado. Ora, la decisione nel palazzo di largo Pigarelli è stata presa il 25 luglio e il giudice si è reso 60 giorni (tempo canonico) per motivare la sua decisione. Quindi, in linea di massima, le ragioni dell’assoluzione dovrebbero essere pronte per fine settembre. E intanto l’uomo resta senza patente. Una situazione che appare alquanto strana ma contro la quale sembra difficile individuare delle strade alternative per avere un’accelerazione.
E pare una situazione decisamente strana visto che sta pagando la conseguenza per un cosa - un reato - che secondo il giudice non ha commesso.
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