IL CASO

Polizia municipale, bossolo sotto un’auto 

Dopo le 9 molotov di dicembre, altro atto intimidatorio. Cia solleva il caso, Giacomoni ridimensiona ma conferma



TRENTO. «Dopo le nove “molotov”, nove proiettili all’indirizzo dei funzionari della Polizia locale?». Questo è l’interrogativo sollevato dal consigliere provinciale Claudio Cia (Agire per il Trentino), che ha depositato a questo proposito un’interrogazione ufficiale.

La ricostruzione di Cia si basa, a suo dire, su «notizie circostanziate». Il 3 dicembre scorso, nove bottiglie molotov furono posizionate sotto altrettante autovetture della Polizia locale, sistemate nella rimessa di via Maccani destinata alle macchine in disuso o in via di demolizione. Un gesto intimidatorio prontamente denunciato, per cui si aprì la «pista anarchica» e di cui non vi fu nessuna rivendicazione. Le indagini portarono all’apertura di un’inchiesta per «tentato incendio».

Claudio Cia rivela che, secondo la sua ricostruzione, nove giorni dopo quel gesto, nove proiettili sarebbero stati posizionati sotto le automobili private di alcuni funzionari della Polizia Locale, parcheggiate nella parte posteriore della sede del Comando della Polizia Locale di Trento, non sorvegliata da telecamere. Di questo fatto, sottolinea Cia, non si è mai data notizia né si è deciso di segnalarlo alle Autorità giudiziarie. Dichiara Cia: «Dopo le Molotov, dopo i proiettili, che cosa deve aspettarsi la Polizia? La trasparenza nella diffusione delle notizie potrebbe sensibilizzare i cittadini ad aprire gli occhi e a collaborare reciprocamente con le forze dell’ordine per l’incolumità di entrambe le parti».

Il comandante della Polizia Locale Lino Giacomoni smentisce e in parte corregge la notizia: «L’episodio così raccontato non corrisponde al vero. Abbiamo ritrovato un solo bossolo vuoto del proiettile di una scacciacani, sinceramente questo numero “nove” non mi dice niente. Abbiamo deciso di non sporgere denuncia perché un bossolo non significa molto: non è altro che un involucro di ottone che potrebbe perfino contenere una carica a salve. Solo di questo sono stato informato».

Il sindaco Alessandro Andreatta preferisce non commentare l’interrogazione di Cia: «Non posso commentare fatti di cui non è confermata l’autenticità, bisogna verificare che il fatto sia realmente accaduto, cosa ne sa la questura e quali indagini sono state fatte. Se il consigliere Cia ha depositato questa interrogazione sarà sicuramente oggetto di verifica e avrà delle risposte. Da parte mia, non voglio né minimizzare né enfatizzare questa sua ipotesi».

Sta di fatto che, dopo le nove molotov, anche un solo bossolo trovato sotto un’auto della municipale non è un segnale confortante per mantenere sereno il clima in cui operano i vigili urbani. (f.p.)













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