Piscina bloccata, chiesti 700 mila euro per danni
Mezzolombardo, i proprietari de Cles vogliono dal Comune un indennizzo e la maggioranza rischia sulla variante perché un consigliere del Patt è coinvolto
MEZZOLOMBARDO. La scelta dell’area dove costruire a Mezzolombardo la futura piscina non può più essere procrastinata.
Il contributo provinciale, infatti, per la costruzione dell’impianto sportivo pari a 7,5 milioni di euro è in scadenza a fine 2014. Motivo questo che obbliga la giunta Helfer a dover effettivamente scegliere nell’arco di qualche settimana il luogo idoneo all’opera, per poi attivare i vari passaggi all’interno degli organi preposti (consiglio, giunta, conferenza dei sindaci della Rotaliana etc..). La superficie, individuata ad inizi anni Duemila dietro al centro commerciale Rotal Center, è in fase di rivisitazione già dallo scorso anno, perché i proprietari Leonardo e Guido de Cles hanno chiesto un aumento del prezzo di vendita, per il quale l’amministrazione comunale non si può impegnare. E’ quindi da qualche mese che nella giunta si sta lavorando per la ricerca di una nuova area, che pare essere stata individuata nelle vicinanze di via Trento.
Questo nuovo orientamento non è stato indifferente per la famiglia de Cles, a tal punto che lo scorso 21 marzo i due fratelli comproprietari hanno richiesto la corresponsione di un indennizzo all’amministrazione, di circa 752 mila euro, per la pretesa reiterazione di un vincolo ritenuto di carattere ablatorio, impresso dallo strumento urbanistico comunale sull'area su cui si doveva costruire la piscina.
Sostanzialmente il risarcimento è richiesto per l’aspettativa, mancata, dei titolari della superficie che sulla loro proprietà, come previsto dal Prg comunale, si costruisse l’impianto sportivo.
La situazione è così delicata che la giunta del sindaco Helfer nelle scorse settimane ha incaricato l'avvocato Flavio Maria Bonazza di esaminare questa controversia per arrivare ad una soluzione. Questo il quadro giuridico.
Quello politico non è certo meno ingarbugliato. Una volta individuato il terreno su cui costruire la piscina, è necessario un passaggio in consiglio comunale per variare la destinazione della medesima area e di quella della famiglia de Cles. Passaggio non scontato nel risultato: i consiglieri Upt Murari e Weber, infatti, hanno recentemente lasciato la maggioranza e nell’ultimo consiglio comunale della scorsa settimana hanno abbandonato l’aula assieme alle opposizioni al momento del voto su alcuni argomenti all’ordine del giorno, sancendo così il nuovo assetto della maggioranza, fondato su undici consiglieri.
Se lo stesso comportamento dovesse essere tenuto sulla variante alla piscina, il rischio che salti il numero legale per la convocazione del consiglio non è così lontana: è infatti impensabile che rimanga in aula il consigliere Giorgio de Cles, del Patt, direttamente coinvolto nella questione in quanto figlio di Leonardo, tra i soggetti coinvolti nella controversia.
Insomma, un percorso molto contorto e pieno di ostacoli per la giunta Helfer.
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