«Pietro da qualche mese era preoccupato» 

I vicini e i negozianti scossi per quanto successo: «Lui era molto attivo, lo chiamavano “il ballerino”»



TRENTO. Un gesto tragico e disperato quello compiuto da Pietro Pisoni nel tardo pomeriggio di domenica. Un gesto che ha sconvolto i residenti della Bolghera. Nella mattina di ieri, infatti, erano tante le persone senza parole per un’azione del tutto inaspettata, compiuta da una persona dipinta come tutt’altro che violenta o irrazionale. «Era una bravissima persona - commenta Remo Perazzolli, proprietario di un negozio - lo chiamavo “il ballerino”, perché nonostante l’età era sportivo ed energico: gli piaceva andare a ballare. Passava tutti i giorni in negozio per fare due chiacchiere, ma da qualche settimana non lo vedevo più. Stava passando un brutto periodo da quando la moglie non poteva più uscire di casa». Forse, come suggeriscono diverse persone che lo conoscevano, le motivazioni dei tragici eventi di domenica vanno ricercate proprio nell’impossibilità da parte di sua moglie, Rosa Cadonna, di uscire di casa, una condizione che potrebbe aver avuto forti ricadute psicologiche su Pietro Pisoni, spingendolo a quello che in molti hanno definito un “raptus”.

«Era davvero una gran persona, non in gamba, di più - ci spiegano dal panificio di fiducia di Pietro - veniva qui quasi tutti i giorni a comprare il pane, era stato qui anche sabato. Era ancora molto lucido ed attivo, gli piaceva ballare, ci andava due volte in settimana. Ultimamente era disperato per il fatto che la moglie non uscisse più di casa, ma non ho mai visto segni di disperazione in quel senso, era lucidissimo. Non me lo sarei mai aspettato».

Se nel resto del quartiere la vita andava avanti quasi normalmente, l’aria che si respirava nella giornata di ieri in via Nicolò D’Arco, luogo del triste evento, era ben diversa. Tanto silenzio e poche persone in giro, alcuni passanti che, pur non conoscendo la coppia, si fermavano a guardare il condominio con aria affranta.

«Ho la pelle d’oca solo a pensarci - racconta una vicina di casa di Pietro e Rosa - erano due persone bellissime. Lui si occupava sempre delle cose di tutti i giorni, ma lei era peggiorata e probabilmente questo provava nel profondi Pietro. Da circa una anno Rosa non poteva più uscire, e quindi rimaneva in casa, ma i figli non li lasciavano mai soli. Erano davvero bellissime persone, ma credo che quando si arriva ad una certa età magari si hanno delle reazioni esagerate».

Tante belle parole, quindi, spese per la coppia, che aumentano la sensazione di incredulità per quanto successo domenica. Un’azione e una decisione, quella di Pietro Pisoni, che da chi lo conosce sembra poter essere vista solo come un momento di follia che ha condotto ad un tragico epilogo. (l.d.d.)













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