rione paralizzato

Piedicastello, al cantiere lavori con badili e carriole

Scavi archeologici, ma senza l’uso (vietato) di mezzi meccanici. Per il quartiere l’ennesima beffa. I residenti: «Pronti a diventare noi operai»


di Martina Bridi


TRENTO. I lavori a Piedicastello, fermi ormai da tempo, incontrano un nuovo inaspettato ostacolo. Secondo la determinazione della Soprintendenza per i beni culturali datata 24 maggio 2016, "tutte le operazioni necessarie alla posa degli elementi scatolari non potranno in alcun modo essere effettuate attraverso l'utilizzo di mezzi meccanici posti all'interno della trincea al fine di tutelare il deposito archeologico sepolto". Una bella sfida per il Consorzio Trentino di Bonifica. "Ci metteremo al lavoro con rastrello e badile" - commenta ironico, ma anche un po' sconsolato il direttore del Consorzio Trentino di Bonifica Claudio Geat. E precisa: "Dal punto di vista tecnico questo vincolo non ha nessun senso: capisco che far andare avanti e indietro un mezzo cingolato possa compromettere lo stato di conservazione dei beni archeologici sottostanti, ma con un miniescavatore il problema non si porrebbe perché il peso del miniescavatore è inferiore al peso del materiale inerte e degli scatolari che, alla fine dei lavori, andranno a poggiare sui reperti che resteranno nel sottosuolo". Non è difficile immaginare che, senza il supporto di mezzi meccanici, i lavori dureranno più a lungo e saranno anche più onerosi. "Abbiamo già contattato l'impresa per una valutazione economica e delle modalità di esecuzione, ma confido in un ripensamento della Soprintendenza anche per evitare di impiegare inutilmente ulteriori risorse della comunità" spiega Geat.

Anche perché, con un'email arrivata qualche giorno fa al Consorzio di Bonifica, la Soprintendenza ha specificato che i mezzi meccanici non potranno essere utilizzati nemmeno in fase di preparazione dei lavori. "Questo non è affatto un dettaglio, perché ci obbliga a portare il materiale a mano con l'ausilio di carriole o, dove possibile, a calarlo dall'alto con l'autogru - osserva il direttore - Per riorganizzare i lavori con questa nuova modalità ci vorrà almeno un mese, ma prima di iniziare manderemo una comunicazione alla Soprintendenza per cercare di capire se c'è margine per l'utilizzo dei mezzi meccanici".

Venuti a conoscenza di questo nuovo ostacolo, alcuni membri del Comitato di Piedicastello si sono offerti di rimboccarsi le maniche e dare il loro contributo pur di velocizzare i lavori. "Possiamo radunare un gruppo di abitanti della zona per lavorare nello scavo e distribuire il materiale a mano volontariamente, armati solo di pala, secchiello e tanta buona volontà" propone William Belli in tono provocatorio. Nell'ultimo tratto dello scavo, inoltre, sono in programma delle indagine archeologiche, necessarie a causa della parziale modifica del tracciato originario. Quindi in questa area i lavori potranno partire solo in un secondo momento, posticipando ulteriormente la conclusione definitiva delle opere di riqualificazione del quartiere.













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