Piccoli frutti, il bilancio ritorna attivo

La «cura Rizzoli» funziona: la nuova direzione della Cooperativa Sant’Orsola presenta ai soci conti con il segno «più»


di Carlo Bridi


MEZZOCORONA. Dopo appena 7-8 mesi dal difficile momento vissuto dalla Cooperativa Sant’Orsola, con il cambio della direzione e l’importante supporto del grande manager della cooperazione Fabio Rizzoli, all’interno della compagine sociale è ritornato l’ottimismo e la fiducia nel futuro della cooperativa. E’ questo lo spirito con il quale si è conclusa ieri, al “PalaRotary” di Mezzocorona, - anche questa una novità legata alla presenza di Rizzoli come consulente- l’assemblea generale ordinaria e straordinaria della Sant’Orsola, Cooperativa leader in Italia nella produzione e commercializzazione di piccoli frutti, fragole e ciliegie tardive.

E’ stata un’assemblea molto partecipata «dalla quale - afferma il presidente Silvio Bertoldi - la Sant’Orsola esce rafforzata: la nuova organizzazione sociale e societaria approvata a larga maggioranza costituisce la base per rilanciare la società».

Il primo obiettivo: il pareggio di bilancio, che per i primi 4 mesi aveva un rosso di 1,7 milioni è stato raggiunto e superato: il mese di settembre si è concluso con un utile apprezzabile certificato dagli organi competenti della Federazione Trentina della Cooperazione.

Il presidente della Cooperativa, Silvio Bertoldi, ha informato i soci dei progressi di questi mesi che permetteranno di anticipare metà del saldo di fine anno, pari al 30% del liquidato al socio, che solitamente si pagava dopo l’assemblea di bilancio di dicembre. Questo, è l’auspicio della Cooperativa, dovrebbe permettere ai soci di lavorare con ritrovato entusiasmo e fare investimenti per il futuro. «Si tratta a tutti gli effetti di una situazione in forte controtendenza finanziaria rispetto al delicato momento delle aziende italiane - commenta soddisfatto il direttore della Cooperativa, Matteo Bortolini -. E’ una iniezione di fiducia per i soci e per gli stakeholders della Cooperativa in generale, che possono guardare al futuro con rinnovato ottimismo e serenità».

Il rafforzamento della società passa anche attraverso le numerose modifiche allo statuto che sono state approvate ieri (vedi scheda). «Una realtà - ha affermato il presidente - che affonda le sue radici e la sua forza nella tradizione cooperativa e che conta sul lavoro di quasi 1.200 aziende agricole socie, la maggior parte delle quali di piccole dimensioni, a conduzione familiare. Le aziende, sparse su tutto il territorio nazionale, trovano nella applicazione del principio mutualistico uno strumento di sviluppo che permette di raggiungere, uniti, obiettivi che non si potrebbero ottenere individualmente». «Si parla di un sistema capace di creare un indotto economico che riversa e diffonde sul territorio una ricchezza che vale 35 - 38 milioni di euro», ha quindi concluso il presidente Silvio Bertoldi.

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