«Picchiato in città da un gruppo di estrema destra»
Il racconto di Giacomo Gamba, impiegato di 27 anni: «Preso a calci e pugni senza un perché in Corso Buonarroti»
TRENTO. Un pugno in pieno viso e poi, quando era a terra, i calci alla testa e al costato. Un’aggressione senza un perché quella raccontata - al giornale e in una denuncia - da Giacomo Gamba 27enne di Bergamo trasferito a Trento da 4 anni e con un lavoro in Provincia. Un’aggressione perpetrata - spiega in una lunga lettera - da un gruppo di ragazzi che stava attaccando dei manifesti del Blocco Studentesco, la sezione giovane di CasaPound.
«Nella notte fra lunedì e martedì a mezzanotte e mezza - scrive - mentre tornavo a casa dopo una serata con alcuni amici, sono stato verbalmente provocato senza nessuna motivazione e aggredito con calci e pugni. Un gruppo di circa sei ragazzi - in via Dosso Dossi, una traversa di corso Buonarroti - era intento ad attaccare alcuni manifesti con i simboli del Blocco Studentesco. Sono passato accanto e, pur rimanendo in silenzio e non avendo risposto a nessuna delle provocazioni, sono stato seguito per un centinaio di metri e raggiunto all’altezza del cinema Astra. Mi è stato chiesto se fossi un antifascista, domanda alla quale non ho neppure avuto il tempo di rispondere prima di essere colpito da un pugno in pieno volto. Una volta caduto a terra stordito, sono stato nuovamente percosso con calci in testa e sul costato. Dopo avermi tramortito, i miei aggressori si sono dati alla fuga. In seguito - non saprei dire con certezza quanto tempo sia passato - mi sono ripreso e ho chiamato alcuni amici che mi hanno soccorso e accompagnato in ospedale. Continuo ad avere dolori addominali, alla testa e un occhio tumefatto. Ieri sono tornato da un medico a farmi visitare. Risultato: 9 giorni di prognosi. Non appartengo a nessuno spazio politico organizzato, anche se come tanti credo nei valori della solidarietà, della tolleranza e della non violenza calpestati dalle pratiche di cui sono stato vittima. Un caso, il mio, che come altri non è riconducibile alla retorica mediatica della cosiddetta “guerra tra bande”. Non sono il primo ad essere stato vittima di tali violenze da quando è stata aperta la sede di CasaPound a Trento. Vorrei essere l’ultimo».
Dopo la visita dal medico Gamba è andato a denunciare l’episodio che lo ha visto purtroppo protagonista e ora attende i risultati delle indagini che saranno fatte.