Piano territoriale bocciato da Breguzzo

Il progetto della Comunità di valle per l’espansione delle aree sciistiche a Serodoli non trova il sì del consiglio comunale


di Ettore Zini


BREGUZZO. Breguzzo dice no all’espansione di nuove aree sciistiche. Quindi dice no al Piano territoriale della Comunità delle Giudicarie. La decisione è di lunedì scorso. E sancisce un primo importante parere di uno dei 39 consigli comunali delle Giudicarie, che devono esprimersi dopo l’accordo quadro del Ptc, che il 19 novembre scorso ha ottenuto il sì sofferto dell’assemblea. Più per carenza di delegati in aula, che per contrarietà ai contenuti. Favorevoli erano stati 48 su 53 (99 i membri dell’assemblea) con soli 4 contrari e un astenuto. A rendere complicare le operazioni di voto era stato l’abbandono dell’aula dei consiglieri di Lega Nord e Start 2.

La decisione presa a Breguzzo, invece, entra direttamente nella sostanza. E anticipa che l’approvazione del Piano, con quello strappo sulle aree sensibili di Serodoli avversate da ambientalisti e qualche delegato, non sarà una passeggiata. Di dieci consiglieri presenti (8 di maggioranza e 2 di minoranza) 6 si sono detti contrari, 2 gli astenuti e 2 i favorevoli.

Ilda Frioli (ex sindaco) e Giovanna Molinari, membri di minoranza, sono riusciti a ribaltare le previsioni iniziali. E’ stata messa in discussione la mancanza di attenzione verso problemi importanti come un diverso tipo di sviluppo sostenibile; la viabilità «che da noi dicono i consiglieri di Breguzzo, non è proprio la migliore»; i problemi sociali «più pregnanti delle tematiche legate al bacino di Serodoli e all’espansione del carosello sciistico di Madonna di Campiglio».

«Quel punto sul Piano Territoriale - spiega il sindaco Antonello Ferrari - era marginale rispetto all’approvazione delle rettifiche di bilancio. Ma alla fine la maggioranza si è espressa per il no». Anzi, parte dei consiglieri presenti si augura che il Parco Adamello Brenta blocchi lo sviluppo dell’area sopra il lago di Nambino, e punti su opere più utili alla Comunità. La bocciatura da parte di uno dei primi comuni ad entrare nel merito del Ptc delle Giudicarie, non è che un primo tassello, a cui andrà aggiunto il parere delle altre amministrazioni, il giudizio della Commissione urbanistica provinciale, quello della giunta provinciale e quello determinante del Parco. Che, com’è noto, si è riservato di esprimersi dopo la pubblicazione dello Studio commissionato ad Agenda 21, la società incaricata di fare una ricerca sulla sostenibilità di nuovi impianti sciistici.

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