Per Progetto Trentino la sfida del dopo-Grisenti
Presentata la lista, molti neofiti della politica. Il presidente Bettega: «Finito il tempo dei guru, Claudio Cia è l’uomo giusto. È di buon senso e sa ascoltare»
TRENTO. Quasi la metà della lista, con i nomi rigorosamente in ordine alfabetico e senza un capo, è composta da uomini e donne neofiti della politica. C’è qualche consigliere circoscrizionale che si ripresenta. Il più giovane ha 21 anni, il più anziano 72. Poi impiegati, commercianti, pensionati, liberi professionisti, insegnanti, pure un disoccupato e un macellaio. Progetto Trentino ha presentato ieri, nella sede di via Degasperi, i suoi 31 aspiranti consiglieri comunali (24 uomini e 7 donne). Evidentemente per motivi di opportunità, alla presentazione non c’era il fondatore Silvano Grisenti: fu lui a creare dal nulla il movimento per le provinciali del 2013, lui a portarlo in consiglio provinciale con quattro eletti e migliaia di suoi voti personali. Prima della caduta, con la sentenza di condanna recentemente confermata dalla Cassazione e la decadenza da consigliere.
Ad appoggiare la lista sono arrivati gli ex senatori Renzo Gubert e Ivo Tarolli e naturalmente il consigliere provinciale Walter Viola. Progetto Trentino - in coalizione con Forza Italia, Lega Nord, Civica Trentina e Fratelli d’Italia - appoggia il candidato sindaco del centrodestra Claudio Cia, presente anche lui ieri al lancio della lista. «Il nostro - ha attaccato il presidente Marco Bettega, che ha preso il posto di Mauro Dorigoni - rimane un movimento politico che affonda le proprie radici nella cultura popolare autonomista di tradizione cristiana e nella grande tradizione del popolarismo italiano ed europeo che mantiene l’ambizione di diventare forza politica di governo».
Quanto al programma per la Trento del futuro, il movimento punta, in materia di sicurezza, al contrasto dell’immigrazione clandestina e si schiera per il no alle microaree per i nomadi. In tema di welfare, Pt intende garantire i servizi a domicilio per gli anziani sostenendo le famiglie e si impegna a non ridurre i soldi destinati a questo settore. In campo urbanistico e infrastrutturale le proposte sono un parcheggio multi-piano da 2000 posti all’ex Sit e un camping con piazzole camper all’ex Italcementi. E ancora: meno burocrazia, promozione di Trento come città universitaria, utilizzo del parco delle Albere per eventi musicali e culturali, salvaguardia delle aree agricole di pregio. «Credo – ha proseguito il presidente di Pt Bettega – che Claudio Cia sia l’uomo giusto per Trento in questo momento storico in cui le persone hanno bisogno di essere ascoltate e riavvicinate al palazzo per costruire insieme il bene per tutti. Cia sa ascoltare, è un uomo di buon senso e non ha ricette preconfezionate alla Masterchef. E noi vogliamo riportare dentro il palazzo il buon senso. Il nostro candidato sindaco prima di tutto ascolta perché vuole capire fino in fondo i bisogni di chi ha di fronte per poter dare risposte adeguate». «È passato il tempo di affidare la politica ai guru, a quelli che vogliono realizzare i grandi progetti».
Da parte sua, Claudio Cia ha rimarcato questi concetti sottolineando che il suo punto di partenza è «mettersi in ascolto dei cittadini per cogliere da loro le priorità». «Il nostro impegno verso i cittadini è far capire loro che non siamo gente che promette senza poi mantenere. Per i cittadini noi ci siamo oggi ma ci saremo anche dopo le elezioni. È il nostro modo di rendere credibile la politica che in questi anni ha perso questa caratteristica per colpa del comportamento di troppi politici».
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