Per lo Scrigno il trasloco si allontana
Dopo l’annuncio del gestore ai dipendenti, qualche settimana fa, si va verso un accordo con la proprietà sull’affitto
TRENTO. Poco più di un mese fa l’annuncio shock del gestore ai 18 dipendenti: «Se la proprietà non diminuirà l’affitto, il 30 settembre dovremo chiudere. I costi sono insostenibili». Ma oggi per lo Scrigno del Duomo, uno dei più prestigiosi ristoranti cittadini affacciato sulla piazza a due passi dalla cattedrale, la storia sembra avviarsi verso un lieto fine: niente trasloco da piazza Duomo.
Il gestore Alessandro Bettucchi per ora non conferma ma i rumors delle ultime ore già circolano in città: sarebbe vicino l’accordo con la proprietà per un nuovo canone d’affitto giudicato sostenibile e che potrebbe dunque garantire la permanenza del locale nella sua location storica.
Eppure solo qualche settimana fa nubi minacciose incombevano sulla sopravvivenza dello Scrigno. E Bettucchi non aveva nascosto tutta la sua preoccupazione: «Alla proprietà dell'immobile (la famiglia Bertoli, ndr) ho formalizzato una proposta per prolungare l'affitto oltre la scadenza di fine mese, ma a nuove condizioni - aveva spiegato - lo ho fatto circa tre mesi fa, ma da allora non ho ricevuto alcuna risposta». Di qui la decisione di informare i dipendenti della possibile chiusura: «Era mio dovere avvisarli della situazione in cui ci troviamo, ma non vorrei però passasse l'idea che sia io a voler cessare l'attività. Anzi. Ho preso in mano questo locale 13 anni fa ma ora, con questa situazione economica difficilissima ed una crisi che morde ogni impresa, non è più possibile continuare a pagare un affitto mensile molto oneroso». Un affitto al cui pagamento partecipa anche la Cavit, usufruendo in cambio di una location di prestigio per le pubbliche relazioni del vino.
Nonostante questa compartecipazione, per il gestore dello Scrigno la situazione era diventata insostenibile: «Ho un progetto, so come fare e voglio continuare a svilupparlo - spiegava Bettucchi - ma ho chiesto, purtroppo senza risposta, che mi si venga incontro diminuendo un affitto di questi tempi non più proponibile».
Nel frattempo la risposta della proprietà è arrivata. Sembra confortante per il gestore. Il confronto tra le parti ha tenuto conto della congiuntura economica difficile e l’affitto verrebbe dunque rivisto.
I timori di un trasloco si allontanano. Lo Scrigno si è imposto come ristorante stellato grazie allo chef fassano Alfredo Chiocchetti che gli ha garantito l’accesso nella prestigiosa guida rossa. Ma vincente è soprattutto risultata la formula innovativa del locale con una doppia proposta di cucina: più informale e veloce al piano superiore, con il wine bar al livello di piazza Duomo, gourmet nel seminterrato. La sua chiusura sarebbe stata un segnale di allarme per un centro storico dove da tempo botteghe e piccoli negozi sono in sofferenza. Ma questa volta la chiusura sembra per ora scongiurata.
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