Pensione integrativa, Roma blinda Laborfonds 

Emendamento approvato in commissione, partita da 2,5 miliardi. Con i rinnovi  contrattuali nazionali il fondo territoriale rischiava di essere svuotato



TRENTO. Dopo la concessione dell’A22, i parlamentari trentini e altoatesini portano a casa un altro risultato, questa volta sulla previdenza integrativa. Arriva la blindatura romana per il fondo di previdenza regionale, Laborfonds, che rischiava di essere svuotato dai nuovi contratti nazionali che prevedono il versamento automatico di contributi per la previdenza sanitaria integrativa a fondi integrativi di carattere nazionale. Una partita da 2,5 miliardi di euro, che è l’attuale valore del patrimonio del fondo regionale.

L’emendamento alla legge di bilancio - presentato dai senatori del Gruppo Autonomie Panizza, Fravezzi, Berger, Laniece e Zin - ieri è stato approvato nella commissione bilancio del Senato presieduta dal senatore Pd Giorgio Tonini: la norma abilita gli accordi territoriali o aziendali a consentire al lavoratore l’adesione ad altri fondi integrativi (diversi da quelli eventualmente individuati a livello nazionale), purché tali fondi garantiscano prestazioni non inferiori a quelle previste originariamente.

Un passaggio atteso dalle parti sociali trentine. Laborfonds nasce infatti dalla contrattazione territoriale con la legge del 1997, come fondo di previdenza complementare negoziale, territoriale ed intercategoriale, istituito per i lavoratori dipendenti che lavorano nella regione Trentino Alto Adige. Oggi ha 117. 435 aderenti, i dipendenti del settore pubblico e del settore privato appartenenti a diverse categorie/settori, nonché i loro famigliari fiscalmente a carico.

Laborfonds prevede misure di sostegno ai lavoratori ma non solo: il valore del fondo territoriale è dato dal fatto che il fondo partecipa anche a progetti provinciali e regionali (Risparmio casa, Family Card, riconoscimento delle provvidenze per casi di difficoltà), ma ha anche realizzato investimenti locali nel Fondo Strategico regionale e nel Fondo Housing Sociale Trentino (nell’ordine di 60 milioni) e in progetti nazionali di energie rinnovabili ed efficientamento energetico (13 milioni).

Il problema, per il fondo territoriale, nasceva dal fatto che sempre più spesso alcuni contratti collettivi nazionali prevedono il versamento di contributi per la previdenza sanitaria integrativa a fondi di carattere nazionale, cosa che rischiava in prospettiva di pregiudicare la sopravvivenza dei fondi integrativi territoriali che possono offrire prestazioni superiori a quelli nazionali delle varie categorie.

Di qui il lavoro in parlamento per blindare Laborfonds e rafforzare le prerogative dei fondi territoriali. Soddisfatto il presidente della Provincia Ugo Rossi, che ringrazia i parlamentari e in modo particolare il viceministro dell’economia Enrico Morando e il senatore Giorgio Tonini che hanno seguito passo passo la trattativa.













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