Passa la finanziaria, critici i sindacati: «Trattative da bazar»
Rossi la definisce «la finanziaria della responsabilità» Le opposizioni attaccano sulla sanità e sperperi
TRENTO. Al termine di una maratona di sette ore, la manovra finanziaria passa poco prima delle 16, con 23 voti a favore e 11 contrari. Superato lo scoglio dei quasi 6000 emendamenti, con gli accordi raggiunti venerdì prima con la Civica, Pt e il M5S e nella notte con la Lega e Forza Italia, la votazione della finanziaria è filata via liscia, pur con le dichiarazioni di voto delle opposizioni che hanno ribadito la mancanza di una visione ed i nodi irrisolti della sanità e dei punti nascita.
Ma l’attacco più pesante, arriva a sorpresa dai sindacati. Mentre il governatore Ugo Rossi, chiudendo le dichiarazioni di voto, definiva la manovra «una finanziaria di responsabilità», i segretari di Cgil, Cisl e Uil criticavano «il brutto spettacolo visto in aula». La nota firmata da Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Allotti denuncia che «assistere alla trasformazione del consiglio provinciale in un bazar dove in poche ore si contrattano da parte di singoli provvedimenti spesso slegati da un impianto complessivo e con un impatto finanziario da milioni di euro, non può lasciarci in silenzio».
I sindacati si riferiscono in particolare all’emendamento delle opposizioni sulla deduzione dell’imponibile Irap del costo dei lavoratori stagionali (ne beneficeranno albergatori e ristoratori) che abbiano un contratto superiore ai 120 giorni. L’impatto sulle casse provinciali sarà di 1,5 milioni all’anno a regime, la qual cosa preoccupa il sindacato. «Questo bazar - spiega Ianeselli, segretario della Cgil - con risorse destinate agli accordi con l’opposizione, rischia di far saltare gli equilibri in sede di contrattazione. Da mesi stiamo lavorando alla riforma del Progettone, perché si vogliono ridimensionare i fondi, che poi spuntano regolarmente in sede di finanziaria. Questa è la dimostrazione che non c’è una coerenza, né visione».
In definitiva, le opposizioni cantano vittoria per alcuni provvedimenti accolti, mentre la maggioranza è soddisfatta per avere portato a casa la finanziaria e la collegata.
Le critiche da parte dell’opposizione riguardano i finanziamenti ad imprese che poi licenziano e trasferiscono la produzione (Degasperi, M5S e Civettini, Civica Trentina), le risorse impegnate per opere pubbliche (700 milioni) «continuando a spendere e spandere per poter vincere le elezioni» (Borga, Civica Trentina), ma anche per la linea ondivaga sulle scelte sanitarie, vedi punti nascita degli ospedali periferici e riforma delle Rsa. È Fugatti (Lega nord) ad affondare il colpo affermando: «Sugli ospedali di valle siamo nel disordine più totale, così come sul fronte delle Rsa. L’assessore Zeni ha subito una debacle totale non solo dalle opposizioni ma anche all’interno della giunta, con lo stesso presidente Rossi che l’ha messo a cuocere a fuoco lento».
Per i gruppi della coalizione «è una legge di stabilità che favorirà il Trentino» (Passamani, Upt), per Baratter (Patt) «il bilancio adegua l’assetto della Provincia al fare sistema, alle fasce più deboli e alla scuola», per Detomas «le misure socio-assistenziali vanno verso l’autonomia dei soggetti interessati» e per Manica (Pd) si sono affrontati i temi dei migranti, del clima con le misure su fitofarmaci e asfalto»