Pasina: scatta l’ultimatum alla Provincia
Approvata all’unanimità la mozione proposta dalla commissione ambiente. Trento ha 30 giorni per legiferare
ROVERETO. Il consiglio ha approvato all'unanimità la mozione proposta dalla commissione ambiente. E in qualche modo suggerita dalla stessa giunta, per avere una investitura formale che dia forza alla propria posizione nei confronti di Provincia e Appa. Trenta giorni di tempo perché la provincia emani una normativa sulla gestione degli impianti di compostaggio. Fornendo gli strumenti legali per imporre a Pasina una gestione dell'impianto di Navicello compatibile con la vita di quella mezza città che ormai va a letto con nel naso puzza di morto e si risveglia con addosso lo stesso odore. Che non è proprio il modo migliore per guardare alla vita con ottimismo.
L'alternativa fornita a Trento è studiare e agevolare la riconversione della stessa Pasina ad attività meno impattati sull'olfatto dei roveretani. Magari in sinergia col nuovo biodigestore anaerobico che la stessa provincia sta per realizzare all'interno del depuratore, che con Pasina confina direttamente.
Quanto possa essere realistico attendersi che in un mese si faccia quello che non si è fatto in 20 anni, è difficile dirlo. Ma più di fare pressione sulla provincia Rovereto non può. Altrettanto difficile sulla carta stabilire se sia effettivamente percorribile la via ipotizzata dalla mozione per l'eventualità che trascorsi i 30 giorni la nuova normativa non ci sia: intervenire direttamente su Pasina. Alle condizioni attuali, vorrebbe dire far cessare le lavorazioni e si è sempre detto che senza norme violate è difficile farlo.
A meno che il sindaco non si faccia forte del suo essere primo custode della salute pubblica, e segua quella linea giurisprudenziale che considera gli odori molesti, purchè forti e oggettivamente nauseabondi, al pari di attentati alla salute. Linea peraltro che si sarebbe potuta seguire anche negli anni passati.
In parallelo all'iniziativa della commissione ambiente, si sta muovendo anche Irzio Vanzo, che come annunciato qualche settimana fa, sta lavorando alla costituzione di un comitato di cittadini che, autotassandosi, conduca una battaglia legale per far cessare le molestie olfattive. L'appello pubblico ha portato qualche decina di cittadini a mettersi autonomamente in collegamento con Vanzo, che a questo punto, verificato che esiste un interesse diffuso al problema, è pronto a partire ricontattando almeno parte delle moltissime persone che a suo tempo firmarono la petizione contro gli odori. Gli strumenti legislativi non mancano. «A questo punto – dice Vanzo – attendiamo anche noi questi 30 giorni per vedere se Trento e l'Appa si mettono finalmente in moto. In caso contrario, ci muoveremo noi costituendo formalmente il comitato e partendo con le iniziative legali». (l.m.)